fbpx

In tendenza

Per la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo va in scena al Parco Villa Tasca Acitu e Magarìa

Adattamento della vera storia della “vecchia dell’aceto” scritto, diretto e interpretato dagli allievi del “Corso di Laurea in Recitazione e professioni della scena”

La stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo prosegue martedì 4 e mercoledì 5 luglio, alle ore 21.00, nel Parco Villa Tasca con uno spettacolo particolare: Acitu e Magarìa scritto, diretto e interpretato dagli allievi drammaturghi, registi e attori della Scuola del Teatro Biondo, coordinati nelle varie fasi di lavoro da Giorgio Bongiovanni, che li affianca anche in scena insieme a Simona Malato. Lo spettacolo chiude il primo triennio del “Corso di Laurea in Recitazione e professioni della scena” istituito in collaborazione con il Dams dell’Università degli Studi di Palermo.

“Siamo giunti al traguardo, al bel traguardo, del primo saggio-tesi di laurea del primo corso in “Recitazione e professioni della scena” – afferma la direttrice del Biondo Pamela Villoresi – Non sono stati tre anni facili ma ce l’abbiamo fatta. E non abbiamo scelto di fare uno spettacolo d’avanguardia, dove celare eventuali mancanze sarebbe stato più facile. Abbiamo avuto il coraggio di affrontare uno spettacolo classico e rigoroso, nel quale i nostri allievi, coordinati dal loro docente di Commedia dell’Arte Giorgio Bongiovanni, si cimentano in drammaturgia, regia e recitazione, ognuno per ciò che gli compete. Abbiamo seguito le prove e siamo orgogliosi di loro. Non possiamo che augurarci di averli spesso sui nostri palcoscenici (e per questo ci sono in campo tutte le nostre migliori intenzioni e il nostro impegno) e di vederli nelle più belle produzioni nazionali. Buona vita teatrale, ragazzi!”

Per il professore Carmelo Calì, coordinatore del Corso di Laurea in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo, «Lo spettacolo degli studenti della Scuola di Teatro del Biondo e del Dams, a conclusione del triennio del curriculum di studi realizzato in comune, è la prima testimonianza dell’investimento delle istituzioni nel capitale di conoscenza e umano come fattore di crescita individuale e professionale. L’augurio rivolto agli studenti è che ciascuno accresca il capitale sociale del territorio e diventi elemento di connessione con altre realtà globali».

Acitu e Magarìa porta in scena la storia della famigerata “vecchia dell’aceto”, al secolo Giovanna Bonanno, spogliata dei racconti della tradizione popolare e narrata secondo le testimonianze storiche attinte dai documenti originali del processo, custoditi presso l’Archivio Storico di Palermo; processo che la donna affrontò prima di essere impiccata in Piazza Vigliena il 30 aprile del 1789.

Hanno curato la drammaturgia dello spettacolo lo stesso Bongiovanni e gli allievi e allieve Beatrice Boccali, Sonia Tabita Bongiovanni, Dario Coco, Giorgia Conigliaro; la regia è curata da Giuseppe Bongiorno, Francesco Buccheri, Angelo Grasso, Giuseppe Randazzo; in scena, al fianco di Bongiovanni e Simona Malato sono gli allievi e le allieve Anka Barešić, Gaia Bevilacqua, Giuseppe Bongiorno, Lia Ceravolo, Lorenzo Davì, Emanuele Del Castillo, Ginevra Di Marco, Noa Di Venti, Monica Granatelli, Angelo Grasso, Giorgia Indelicato, Brenda Liotta, Vincenzo Palmeri, Chiara Peritore, Giuseppe Randazzo, Marcello Rimi, Emanuele Russo.

Le scene e i costumi sono a cura delle allieve e degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Palermo: Sofia Alopari, Elisabetta Arnone, Gaia Bonvissuto, Anita Maria Dellaira, Ana Farinos Garcia, Lucia Gallego Hidalgo, Elena Madia, Martina Occhipinti, Lorenzo Pileri, Veronica Raccosta coordinati da Valentina Console.

Attorno alla figura di Vannuzza, così veniva chiamata nei quartieri popolari Giovanna Bonanno, ruotano uomini e donne testimoni diretti dell’intricata vicenda: mezzane che procacciano clienti, mogli che chiedono aiuto per liberarsi dei mariti, tra le quali Rosalia Caracciolo, l’unica a non essere stata condannata tra le persone coinvolte nel processo, e il poeta e medico Giovanni Meli.
La storia di Giovanna Bonanno, tramandata di bocca in bocca e raccontata da Luigi Natoli nel suo celebre romanzo, risulta oggi inaspettatamente attuale, per i temi legati all’integrità della giustizia, a volte insabbiata dai potenti, al bisogno della gente di credere a falsi imbonitori e presunti maghi.

Al termine dello spettacolo, la sera del 4 luglio, saranno consegnati gli attestati di frequenza della Scuola alla presenza della direttrice Pamela Villoresi, del rettore dell’Università Massimo Midiri, del coordinatore e dei docenti del Dams.

Come di consueto, prima degli spettacoli avranno luogo gli aperitivi letterari della rassegna “L’isola delle femmine” dedicata alle scrittrici siciliane.
Il 4 luglio alle 19.00 Stefania Auci presenterà L’inferriata di Laura Di Falco, mentre l’indomani alla stessa ora Giuseppina Torregrossa parlerà del suo romanzo La miscela segreta di casa Olivares. Gigi Borruso e Stefania Blandeburgo leggeranno alcuni brani dai libri. Introdurrà Alessio Arena, direttore scientifico del Parco Villa Tasca.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni