Perquisizione nel reparto di Oncologia del Sant’Antonio Abate di Trapani dove sarebbe stato eseguito l’esame del Dna necessario alle cure chemioterapiche cui doveva essere sottoposto Matteo Messina Denaro.
L’ex latitante si presentò come Andrea Bonafede, l’alias utilizzato anche a Palermo. Risulta indagato il primario e oncologo per procurata inosservanza della pena aggravata, stessa ipotesi contestata al medico di base che a Campobello di Mazara, paese dove ha passato gli ultimi sei mesi di latitanza l’ex padrino, ha firmato che richieste di accesso alle cure alla clinica palermitana La Maddalena.
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