Perse il lavoro e la relazione con la compagna naufragò, fino all’omicidio che a Carini (Palermo) vide come vittima Anna Maria Scavo: per questo oggi Marco Ricci, assassino reo confesso, ha avuto l’ergastolo, sebbene i giudici del collegio presieduto da Vincenzo Terranova abbiano ritenuto infondate alcune aggravanti, tra cui l’uso di sostanze velenose. Decisiva la premeditazione, attribuita all’imputato, ritenuto colpevole dalla seconda sezione della corte d’assise di Palermo. Il fatto risale al 15 giugno 2019: Ricci, oggi di 44 anni, accoltellò l’ex compagna alla gola con un tagliabalsa. La donna aveva 39 anni e i due si erano separati da alcuni mesi. Al delitto assistette il figlio della coppia, all’epoca di 14 anni.
Secondo la tesi difensiva si sarebbe trattato di un tragico incidente avvenuto durante una colluttazione tra i due: lei sarebbe stata armata e lui avrebbe solo cercato di toglierle il coltellino. In realtà l’accusa ha dimostrato che Ricci, ex dipendente del magazzino Grande Migliore, chiuso alcuni anni fa, aveva portato con sé anche una siringa contenente acido, con cui il corpo della compagna fu sfregiato.
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