Due misure cautelari di divieto di avvicinamento sono state notificate dagli agenti del commissariato di Modica per atti persecutori, rientranti nella procedura accelerata del cosiddetto Codice rosso.
In uno dei due casi il provvedimento cautelare si è reso necessario a seguito della denuncia di una giovane donna modicana il cui ex non si era rassegnato alla fine della relazione sentimentale, continuando a tempestarla di messaggi via social a qualsiasi ora del giorno, aprendo più profili fake per aggirare il blocco delle chat. Inoltre, il ventunenne ha iniziato a pedinare la ragazza, controllandone i movimenti, arrivando in più occasioni a minacciarla davanti a parenti e amiche, cui sono seguiti anche interventi della Volante del commissariato.
Un atteggiamento persecutorio ossessivo che ha costretto la vittima a limitare le uscite di svago e a farsi accompagnare sul posto di lavoro dai propri congiunti. Le indagini, con la testimonianza di persone informate sui fatti e l’acquisizione delle chat intercorse fra i due, hanno portato alla misura del divieto di avvicinamento e divieto di comunicazione, anche via telefonica o social.
Analogo provvedimento, con l’aggiunta dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di un quarantaquattrenne, per atti persecutori nei confronti del figlio ancora minorenne. La vicenda trae origine da un precedente procedimento penale avviato poiché l’uomo aveva commesso atti intimidatori nei confronti della ex moglie e dei parenti. Ne era seguito un ulteriore accanimento del quarantaquattrenne nei confronti del figlio, ormai prossimo alla maggiore età, il quale, pur non volendo avere rapporti col padre, era stato in più occasioni fatto oggetto di telefonate e messaggi non graditi, con appostamenti e pedinamenti a seguito dei quali il giovane era stato costretto a non poter più frequentare i luoghi abituali quali la palestra ed il ritrovo con gli amici.
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