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Pesca: controlli su filiera a Catania, Messina, Siracusa e Ragusa

L’intera operazione ha portato al sequestro di circa 10 tonnellate di prodotto ittico, di diverse attrezzature di pesca illegalmente detenute ed utilizzate dai pescherecci controllati e l’elevazione di sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 52 mila euro

Due settimane di ispezioni da parte dei militari della Guardia costiera, hanno interessato le provincie di Catania, Messina, Siracusa e Ragusa, per un controllo sulla filiera della pesca con l’obiettivo di verificare la cattura, la detenzione e la commercializzazione di specie non rispondenti alla taglia minima biologica di riferimento, con particolare attenzione al pesce spada, in questo periodo dell’anno tutelato da regolamenti nazionali e comunitari al fine di favorirne la riproduzione per evitarne l’estinzione nel Mediterraneo.

Di particolare rilevanza l’attività congiunta svolta dagli ispettori pesca appartenenti alla Capitaneria di Porto di Catania, Riposto e Acireale, i quali nel corso di attività condotte nell’ambito territoriale di Catania e provincia ed estese al territorio di Messina, hanno consentito il rinvenimento e il sequestro presso un deposito logistico destinato alla distribuzione all’ingrosso, di oltre 6 tonnellate di specie ittiche congelate di varia tipologia, sprovvisti di documentazione di tracciabilità, con prevalenza di tonno rosso e pesce spada.

All’atto del controllo, a cui erano presenti i veterinari della Asp di Messina, sono state rilevate carenze igienico sanitarie e la presenza di prodotti scaduti, utilizzati per il confezionamento di preparati gastronomici, pertanto tutto il prodotto ittico è stato avviato alla distruzione presso un centro di smaltimento rifiuti. In provincia di Catania, presso un noto produttore di conserve è stata accertata la presenza di oltre 2.500 chili di tonno rosso privo della prevista documentazione attestante la provenienza e, per questo, posto sotto sequestro – in via cautelativa – in attesa del campionamento della istamina (legata alla cattiva conservazione del pesce), a cura del personale medico veterinario dell’Asp di Catania, per accertarne la commestibilità e l’idoneità al consumo umano.

Ad Acireale presso un grossista sono stati rintracciati 26 esemplari di pesce spada allo stato novello (sotto misura), cosiddetti spadotti, che a seguito di accertamenti da parte dei sanitari dell’Asp di Acireale, che lo ha dichiarato idoneo al consumo umano, è stato devoluto al Banco Alimentare della Sicilia orientale, per la successiva distribuzione alle famiglie meno abbienti. L’intera operazione ha portato al sequestro di circa 10 tonnellate di prodotto ittico, di diverse attrezzature di pesca illegalmente detenute ed utilizzate dai pescherecci controllati e l’elevazione di sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 52 mila euro.


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