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Pesca di frodo, sequestrati 500 chili di ricci di mare

Dopo il parere favorevole rilasciato a seguito di visita dai sanitari del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria del distretto di Licata, venivano rigettati in mare allo stato vivo

Nelle prime luci del 19 giugno, le Fiamme Gialle della Sezione Operativa Navale di Licata hanno individuato e sanzionato un pescatore di frodo catanese intento alla pesca di echinoderma, comunemente detto riccio di mare nelle acque antistanti il porto di Licata.

L’attività posta in essere ha consentito ai finanzieri di sorprendere il trasgressore con circa 5000 esemplari di riccio di mare, pescati in violazione del divieto di pesca per fermo biologico nei mesi di maggio e giugno, catturati mediante l’ausilio di un natante da diporto e l’utilizzo di attrezzatura subacquea. I ricci di mare, dopo il parere favorevole rilasciato a seguito di visita dai sanitari del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria del distretto di Licata, venivano rigettati in mare allo stato vivo.

Tale varietà riveste un importante ruolo nell’equilibrio dell’ecosistema marino in quanto, nutrendosi prevalentemente di alghe presenti sul substrato roccioso, la sua diminuzione porterebbe ad un’eccessiva proliferazione di alghe con conseguente alterazione dell’ecosistema.

L’azione di servizio, che ha consentito di segnalare all’Autorità competente il responsabile e a sequestrare il prodotto e tutta l’attrezzatura utilizzata, sottolinea il costante impegno della Guardia di Finanza a tutela dei consumatori e della legalità anche rispetto alla tutela dell’ambiente marino, costantemente devastato dai pescatori abusivi e senza scrupoli.


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