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Piazzò una bomba al bar la notte dell’Epifania: un video riprende il responsabile, arrestato

Dalle indagini pare che non si trattò di intimidazione: a scaturire la reazione fu un diverbio all'interno del bar

Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Siracusa, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Siracusa, hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso nei confronti di Manuel Pisano, ritenuto responsabile del danneggiamento, mediante esplosione di un ordigno rudimentale, perpetrato, nella notte del 6 gennaio 2021, ai danni del noto “bar Viola”, nel cuore di Ortigia.

Le serrate attività investigative esperite hanno consentito di cristallizzare un solido quadro probatorio a carico del trentaduenne siracusano che, secondo le risultanze di indagine, avrebbe collocato, in prossimità del “Bar Viola”, un congegno esplosivo connotato da spiccate potenzialità offensive, tanto da causare la distruzione di parte dell’immobile.

In sintesi, all’ 1:50 del 6 gennaio, personale delle Volanti e della Squadra Mobile intervenne a seguito di decine di segnalazioni per il forte boato che svegliò il centro di Ortigia destando grande allarme nei cittadini. Il personale intervenuto constatò effettivamente che ignoti avevano collocato e fatto esplodere un ordigno a ridosso di uno degli ingressi del bar.

L’esplosione dell’ordigno, verosimilmente una bomba carta, mandò in frantumi una delle porte d’ingresso del locale, danneggiando, altresì, sia il telaio in metallo, sia la soglia in marmo, nonché le pareti e il soffitto del locale, in più parti scheggiate dalla forza dirompente della detonazione.

Nella circostanza, l’esplosione fu così violenta che il personale di polizia scientifica intervenuto non riuscì a repertare alcun frammento di materiale riconducibile all’ordigno, poiché completamente distrutto dall’esplosione. Fu solo con l’intervento del Nucleo Artificieri della Questura di Catania che si scoprì la potenzialità lesiva del manufatto, definito: “ordigno avente una spiccata potenzialità offensiva e il requisito della micidialità”.

Partirono così le indagini che, sia grazie alle sommarie informazioni rese dai testimoni, sia grazie alla minuziosa attività di accertamento esperita dagli investigatori sui filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti sul luogo teatro dell’evento criminoso, hanno permesso di ricostruire tutte le fasi dell’azione delittuosa.

Assai singolare è il “movente” della vicenda, ricostruito dagli inquirenti. Infatti, più che un atto intimidatorio riconducibile a fattori criminali di tipo estorsivo, l’esplosione del “bar viola” altro non è stata se non una ritorsione scaturita da futili motivi: un banale alterco verbale all’interno del locale, “vendicato” con il collocamento di un ordigno.

Le positive risultanze probatorie sono state compendiate determinando l’autorità giudiziaria procedente a emettere un avviso di conclusione delle indagini preliminari. All’atto della notifica, avvenuta nella scorsa mattinata nell’abitazione del trentaduenne siracusano, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per altra causa, gli operatori di polizia hanno scorto il destinatario dell’atto in questione, in possesso di stupefacente di vario tipo, traendolo in arresto ed associandolo alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente.


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