Colpo al mandamento mafioso di Brancaccio, a Palermo. Eseguiti otto arresti dalla polizia di Stato coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Gli indagati, raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di stupefacenti e detenzione illegali di armi.
Nel corso delle indagini culminate oggi nell’arresto di 8 esponenti del mandamento mafioso di Brancaccio, sarebbero stati acquisiti “significativi elementi”, spiegano gli inquirenti, in ordine all’ascesa degli attuali referenti del mandamento, che avrebbero assunto la gestione delle principali attività illecite dopo i diversi blitz antimafia che hanno colpito pesantemente la compagine.
Accertati, nell’ambito dell’operazione culminata oggi nell’arresto di 8 esponenti di spicco del mandamento di Brancaccio, su ordine della Dda di Palermo, diversi casi di estorsione ai danni di attività commerciali di varia natura colpendo con il sistema ‘a tenaglia’ ogni forma di attività commerciale come hotel, officine meccaniche, fino al venditore ambulante dello street food. Rilevati l’interesse degli indagati nella gestione delle piazze di spaccio, soprattutto nel quartiere Sperone, dove la pressione criminale della cosca mafiosa si è manifestata attraverso la gestione dei canali di approvvigionamento dello stupefacente, nonché tramite l’esborso di una somma mensile per svolgere l’attività illegale nella zona di interesse. Analoga pressione nella gestione del gioco e delle scommesse on line, con la predisposizione dei cosiddetti pannelli “.com”, estranei al meccanismo legale la cui autorizzazione al rilascio è di competenza dell’Agenzia dei Monopoli.
Vi è un chiaro collegamento, per gli inquirenti, tra il dinamismo criminale di Brancaccio, i suoi interessi nel mondo della droga, ma anche in quello delle scommesse clandestine e dei giochi illegali, con gli ultimi atti di violenza, in particolare il recente omicidio allo Sperone. In tale ambito sarebbe scaturita, infatti, secondo la Dda di Palermo e la polizia di Stato, la recente vicenda che nei giorni scorsi è sfociata, con le tipiche modalità in stile mafioso, nell’omicidio di Giancarlo Rormano, nonchè nel grave ferimento di un altro uomo legato al contesto indagato, i cui presunti responsabili sono stati già sottoposti a provvedimento restrittivo della Direzione distrettuale antimafia. Il blitz dunque, con l’arresto oggi di otto persone del cruciale mandamento di Brancaccio, viene spiegato, “è una risposta immediata al recente dinamismo criminale che ha interessato il territorio di Brancaccio, anche nelle forme violente attraverso l’utilizzo di armi in strada”.
La complessa attività investigativa condotta dalla Squadra mobile e dalla locale Sisco, ha interessato il territorio di Brancaccio e le famiglie mafiose che compongono l’omonimo mandamento cittadino – Brancaccio, Roccella-Guarnaschelli e Corso dei Mille – delineando i nuovi assetti organizzativi delle compagini mafiose. Nel corso delle indagini sarebbero stati acquisiti”significativi elementi”, viene spiegato, in ordine all’ascesa degli attuali referenti del mandamento, che avrebbero assunto la gestione delle principali attività illecite dopo i diversi blitz antimafia che avevano indebolito la storica compagine criminale.
Accertati diversi casi di estorsione ai danni di attività commerciali di varia natura colpendo con il sistema ‘a tenaglia’ ogni forma di attività commerciale come hotel, officine meccaniche, fino al venditore ambulante dello street food. Rilevati l’interesse degli indagati nella gestione delle piazze di spaccio, soprattutto nel quartiere Sperone, dove la pressione criminale della cosca mafiosa si è manifestata attraverso la gestione dei canali di approvvigionamento dello stupefacente, nonché tramite l’esborso di una somma mensile per svolgere l’attività illegale nella zona di interesse. Analoga pressione nella gestione del gioco e delle scommesse on line, con la predisposizione dei cosiddetti pannelli “.com”, estranei al meccanismo legale la cui autorizzazione al rilascio è di competenza dell’Agenzia dei Monopoli.
In tale ambito sarebbe scaturita la recente vicenda che nei giorni scorsi è sfociata, con le tipiche modalità in stile mafioso, nell’omicidio di Giancarlo Rormano, “indagato nel presente procedimento”, nonchè nel grave ferimento di un altro uomo legato al contesto indagato, i cui presunti responsabili sono stati già sottoposti a provvedimento restrittivo della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
Il blitz dunque è “una risposta immediata”, viene detto, “al recente dinamismo criminale che ha interessato il territorio di Brancaccio, anche nelle forme violente attraverso l’utilizzo di armi in strada”. Nello stesso contesto ai carabinieri è stata delegata l’esecuzione del provvedimento restrittivo a carico di un altro indagato, affiliato al mandamento di Brancaccio.
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