È stato firmato ieri il Protocollo d’intesa tra la Città Metropolitana di Palermo e il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo. Il documento, siglato dal Sindaco della Città Metropolitana Leoluca Orlando e dal Comandante Provinciale Gen. B. Antonio Quintavalle Cecere, prevede una collaborazione, nell’ambito dei rispettivi fini istituzionali e in attuazione del quadro normativo vigente, allo scopo di rafforzare il sistema di prevenzione e contrasto delle condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici connessi alle misure di sostegno e/o di incentivo di competenza della Città Metropolitana di Palermo con particolare riferimento alle risorse europee e nazionali correlate al PNRR.
Il protocollo, tra le tante iniziative previste, consente alla Guardia di Finanza di accedere, in maniera rapida ed efficace, ad una grande mole di dati, notizie, informazioni e analisi di contesto utili ad orientare e rafforzare l’azione di prevenzione, ricerca e repressione degli illeciti economici e finanziari in danno del bilancio della Città Metropolitana di Palermo, dello Stato e dell’Unione Europea. L’Ente segnalerà le misure e i contesti su cui si riterrà opportuno che vengano indirizzate eventuali attività di analisi e approfondimento da parte delle Fiamme Gialle.
Per il Sindaco metropolitano si tratta di “un protocollo fondamentale che testimonia come sia sempre maggiore l’unione e la collaborazione tra le Istituzioni dello Stato per la prevenzione e la repressione di irregolarità, frodi e abusi di natura economico-finanziaria in riferimento, in particolare, ai fondi del PNRR che rappresentano risorse importanti per i Comuni nell’era di ripresa post-pandemica. Esprimo, dunque, un sentito ringraziamento alla Guardia di Finanza la cui azione di contrasto agli illeciti a danno della spesa pubblica è fonte di garanzia per gli amministratori locali”.
Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo ha sottolineato che “l’esigenza di promuovere la sottoscrizione di Protocolli d’intesa muove dalla constatazione che una rete di efficaci relazioni operative a livello periferico può consentire di acquisire elementi qualificati, non altrove reperibili, in merito ad anomalie e/o irregolarità emerse nel corso delle attività gestionali e di vigilanza di competenza degli Enti territoriali, orientando, conseguentemente, l’attività del Corpo su fenomeni, contesti, e soggetti di potenziale interesse operativo”.
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