Le esigenze cautelari, alla luce del fatto che l’istruttoria dibattimentale è in fase avanzata e che il gruppo criminale di cui è accusato di fare parte è stato smantellato, si sono ridimensionate.
I giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ai quali si sono rivolti i difensori, gli avvocati Antonino Gaziano e Salvatore Manganello, hanno revocato gli arresti domiciliari, ai quali era sottoposto da 3 anni, all’ispettore della polizia di Stato Filippo Pitruzzella, coinvolto nell’inchiesta “Xydi” che ha smantellato l’ultima rete di protezione del boss Matteo Messina Denaro.
Nei confronti del poliziotto, all’epoca in servizio al commissariato di Canicattì, è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza con la prescrizione di restare in casa dalle 20 alle 7. Pitruzzella è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per avere, secondo l’accusa, fatto da “talpa” all’avvocato Angela Porcello, ritenuta la cassiera e consigliori della famiglia mafiosa di Canicattì e al compagno, l’imprenditore mafioso Giancarlo Buggea, informandoli di indagini nei confronti del mandamento mafioso e mettendoli al corrente di notizie riservate. In primo grado Porcello è stata condannata a 15 anni e 4 mesi, Buggea a 20 anni. Pitruzzella è stato rinviato a giudizio e il processo è in pieno svolgimento.
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