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“Polmoni asfissiati dal gas”, primi dettagli dalle autopsie sugli operai morti a Casteldaccia

Lo apprende l'Agi mentre sono in corso le autopsie sui cinque operai

Giuseppe La Barbera, la più giovane vittime della strage sul lavoro di Casteldaccia, alle porte di Palermo, “aveva i polmoni totalmente asfissiati dal gas”. Lo apprende l’Agi mentre sono in corso le autopsie sui cinque operai. Dopo le autopsie, che si concluderanno domani al Policlinico di Palermo, arriverà il nulla osta alla sepoltura e i familiari potranno fissare i funerali. E’ stato il pubblico ministero della procura di Termini Imerese, Elvira Cuti, titolare del relativo procedimento penale, a conferire l’incarico.

Il magistrato ha iscritto per il momento nel registro degli indagati solo una persona, il geometra Nicolò Di Salvo, 67 anni, titolare della Quadrifoglio Group, l’azienda di Partinico per la quale lavoravano quattro delle cinque vittime e che aveva ricevuto in subappalto la manutenzione della rete fognaria dall’ex municipalizzata Amap: le ipotesi di reato contestate sono quelle di omicidio colposo, con l’aggravante di essere stato commesso con violazione delle norme antinfortunistiche, e di lesioni personali colpose gravissime, con la stessa aggravante (un sesto operaio è ricoverato in ospedale).

Cuti ha affidato l’esecuzione degli esami autoptici a quattro medici legali tutti in servizio nello stesso istituto di Medicina legale palermitano: Stefania Zerbo, Ginevra Malta, Erika Serena Sorrentino e Tommaso D’Anna, che hanno iniziato subito con le operazioni sulle salme di Epifanio Alsazia, Giuseppe La Barbera e Ignazio Giordano, mentre domani si procederà su quelle di Giuseppe Miraglia e Roberto Ranieri. I quattro consulenti tecnici della Procura dovranno accertare le cause della morte e, in particolare, chiarire se il decesso sia compatibile con l’inalazione di gas tossici e dovuto ad asfissia: avranno poi novanta giorni per depositare la loro perizia con le conclusioni. Alle operazioni peritali partecipano e parteciperanno anche altri medici legali indicati quali consulenti tecnici per le parti offese.

La Barbera, attraverso il consulente per la Sicilia Alessio Tarantino, è assistito dallo Studio3A-Valore unitamente agli avvocati Giuseppe Emanuele Greco e Ornella Maria Cialona. Lo studio legale ha messo a disposizione il medico legale Mario Guarino. La Barbera, che risiedeva a Villabate, e che lascia la moglie di 24 anni, due figli di appena uno e quattro anni, i genitori e una sorella, peraltro, è l’unico dei cinque lavoratori deceduti che non era dipendente della Quadrifoglio bensì (con contratto interinale) dell’Amap e le sue mansioni erano altre: “In quell’inferno – afferma lo studio legale – non ci sarebbe dovuto essere ed è sceso di sotto andando incontro ad una morte orrenda solo nel generoso tentativo di aiutare i colleghi”. Per i congiunti di Epifanio Alsazia, quindi, è stato nominato come Ctp Antonio Guajana; per i familiari di Roberto Ranieri l’avvocato Sebastiano D’Angelo ha indicato il medico legale Manfredi Rubino.


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