In tantissimi, migliaia coloro che hanno aderito al corteo nazionale No Ponte, partito da piazza Cairoli, a Messina, per attraversare le strade del centro e arrivare a piazza Duomo. Al coordinamento di comitati, associazioni, partiti, sindacati hanno aderito più di 70 sigle provenienti da tutta Italia. Tante persone hanno raggiunto Messina in pullman organizzati sia dalle altre province della Sicilia che dalla Calabria. “Poco tempo fa Salvini parlava con il mio stesso linguaggio ed era contro il ponte sullo Stretto di Messina, utilizzava gli stessi argomenti, adesso ha cambiato idea”, ha detto Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Avs a Messina. “Lavoriamo – ave – affinché non venga iniziata l’opera. Questi mesi saranno fondamentali e siamo pronti a lanciare un’offensiva giuridica legale imponente”.
“In questo Paese – prosegue Bonelli – attraverso la manovra finanziaria, si tagliano risorse ingenti al fondo nazionale sul trasporto pubblico, si lasciano la Sicilia e la Calabria in ginocchio. Pochi giorni fa Salvini ha detto alla Confindustria lombarda che il nord raggiungerà dei benefici incredibili dalla costruzione del ponte sullo Stretto, ha parlato di un 30 per cento in più del Pil, di 10 mila occupati lombardi che lavoreranno sul ponte, questo a conferma che si tratta di una infrastruttura predatoria nei confronti del sud che sottrae risorse incredibili. Un aspetto sul quale andremo fino in fondo riguarda il fatto che la società ponte sullo Stretto di Messina ci nega la relazione sul progetto, di una gravità inaudita, abbiamo provveduto a fare la diffida all’amministratore delegato Ciucci che ha risposto dicendoci che sostanzialmente attende che organismi come la commissione di garanzia del Parlamento dica se possiamo averla o no. Stiamo andando oltre i limiti. In nove settimane hanno fatto l’aggiornamento su un progetto vecchio di 12 anni fa e noi vogliamo capire come l’hanno fatto”.
“Il governo ha deciso lo stanziamento di 11,6 miliardi per il ponte dopo averlo però stimato in 14 miliardi e 6 nel documento economico finanziario senza avere tutti gli elementi necessari alla vera valutazione”, afferma Gaetano Benedetto presidente nazionale centro studi Wwf, “sul ponte sembra che sia un diktat di carattere politico e non trasportistico e sembra che nessun elemento di ragionevolezza nè ambientale nè economico nè trasportistico possa ormai modificare questa decisione”.
“Lo Stretto non si tocca” si legge nel grande striscione che apre il corteo dei No Ponte che sta attraversando Messina. Una marea umana di bandiere e cartelli colorati sfilano contro la realizzazione dell’opera. In tanti hanno anche rispolverato la maglietta No Ponte, la Tshirt che ha accompagnato tante manifestazioni e le bandiere. Tantissime le associazioni ambientaliste, ma anche sigle sindacali e persone comuni, famiglie, studenti, pensionati arrivati dalla Sicilia e dalla Calabria. Tra le bandiere c’è anche l’opera di Stefano Reolon un’artista di Padova che ha dipinto su un lenzuolo un Nettuno arrabbiato. La tela è stata realizzata in estate in occasione di una sua visita a Cannitello e donata al WWF della provincia di Reggio affinché la utilizzasse per il corteo. Al corteo anche Renato Accorinti, ex sindaco di Messina, storico attivista no ponte che ha sfilato insieme a padre Alex Zanotelli e l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. “Sono contro il ponte perché ci sono altre priorità in questo Paese, parlo del sud dove si vuole costruire un ponte per 15 miliardi ma dove non ci sono ferrovie che funzianano, strade e autostrade, basterebbe vedere il treno che arriva a Reggio Calabria da Taranto un disastro, questi soldi sono da spendere per la gente non per progetti faraonici” ha detto padre Zanotelli. “La mia presenza è un piccolo contributo ad una grande causa, si distrugge uno dei siti più belli del Mediterraneo, realizzando un’opera pubblica che non serve a niente”, ha aggiunto Lucano.
Numerosi i rappresentanti della politica e del sindacato che hanno partecipato al corteo NO Ponte a Messina, tra questi la senatrice del Movimento Cinque Stelle Barbara Floridia. “Quest’opera, in questo momento storic,o rispetto alla fattibilità del progetto, non esiste ed è una presa in giro” ha detto. “Il progetto che ha superato tutte le fasi- ha aggiunto- non c’è, le risorse non è vero che ci sono perché gli 11 miliardi stanziati nella legge di bilancio sono vincolati nelle more di trovare ulteriori risorse”. Al corteo anche Alfio Mannino segretario generale della Cgil Sicilia e Pino Gesmundo della segreteria nazionale della Cgil. “Prima del Ponte sullo Stretto,come abbiamo sempre detto, dobbiamo puntare all’alta velocità. Catania, Messina e Palermo hanno la necessità di avere il doppio binario e una rete elettrificata. Si dice che investiranno 14 miliardi nel ponte ma questi soldi non ci sono”, ha affermato. “Diciamo no al ponte- aggiunge Gesmundo- per una questione di metodo, queste opere e questi investimenti non si fanno senza il consenso del territorio. Quindi Salvini e il Governo ascoltino questo territorio e compredano le ragioni. Diciamo no al ponte perché si investono risorse che potrebbero essere utilizzate per creare le condizioni per lo sviluppo del Mezzogiorno e della Sicilia. Condizioni di sviluppo che possono creare occupazione vera e stabile, è un ponte che in questo momento non serve a nulla, non c’è un contesto per il quale questo può essere utile perché mancano infrastrutture importanti”.
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