fbpx

In tendenza

Primarie presidenziali in Sicilia: ieri confronto tra i candidati Floridia, Chinnici e Fava su antimafia e trasparenza

Sono circa 14 mila le registrazioni alla piattaforma informatica per partecipare alle primarie online (ci saranno anche oltre 30 gazebo per votare fisicamente)

I temi dell’antimafia, anticorruzione e trasparenza nella pubblica amministrazione sono stati al centro del confronto a villa Trabia, a Palermo, fra i tre candidati alle primarie del fronte progressista per la presidenza della Regione siciliana: Barbara Floridia (M5s), Caterina Chinnici (Pd) e Claudio Fava (Centopassi).  Finora, sono circa 14 mila le registrazioni alla piattaforma informatica per partecipare alle primarie online (ci saranno anche oltre 30 gazebo per votare fisicamente). Le iscrizioni si chiuderanno il 21 luglio, mentre il 23 si voterà.

Fava: “Non amo molto la parola legalità che mi sembra abusata. Così come il tema della questione morale che ha subito un progressivo degrado facendola diventare questione giudiziaria. Chiediamo ai magistrati di dirci ciò che è tollerabile da un punto di vista morale. Ma così abbiamo tolto responsabilità alla politica e ai cittadini. Credo che la questione morale sia una questione sociale e credo che lotta alla corruzione sia fondamentale. La lotta alla corruzione vuol dire in Sicilia 3 punti percentuali del Pil, 4 miliardi di euro sottratti a economia locale. Se noi abbiamo una burocrazia preparata, qualificata, le capacità di interferenze saranno limitate. Ma assieme al tema della corruzione c’è una questione sociale: c’è una borghesia mafiosa che sta investendo il proprio capitale umano, imprenditori, funzionari, professionisti che stanno tentando di intercettare questa spesa. O riusciamo a creare adesso dei segmenti di assolutista impermeabilità di totale controllo su questa spesa pubblica, oppure il Pnrr diventerà uno dei tanti grimaldelli attraverso i quali organizzazioni criminali attingeranno alla spesa pubblica per loro profitto. Non possiamo far finta che il problema sia solo Montante. Montante ha costruito un sistema, un governo parallelo che ha guidato scelte fondamentali durante la gestione dell’esecutivo Crocetta. La cosa grave è che questo racconto fosse noto a tutti. Abbiamo lasciato che quel sistema di potere rimanesse intatto. Ci sono carriere nell’amministrazione che sono state costruite all’ombra di Montante. Credo che questo sia un tema che continuerà a interrogarci ancora per molto tempo”. 

Chinnici:Il tema della trasparenza e dell’anticorruzione entrano in un concetto più ampio di legalità che è trasversale a tutte le politiche e all’azione amministrativa. Dobbiamo lavorare affinché la legalità in genere sia la regola nell’azione di governo e della pubblica amministrazione. Bisogna lavorare in termini di prevenzione di infiltrazioni delle organizzazioni criminali per i fondi Pnrr. Per quanto riguarda il governo Crocetta, c’è stata un’epoca in cui bastava sbandierare essere antimafia per trovare consensi. Poi forse ci siamo resi conto che non era sufficiente. E quando io sono andata via, poco prima della fine del governo Lombardo, il governo che è subentrato, quello Crocetta, quella legge in materia di semplificazione e trasparenza della burocrazia che io avevo fatto l’ha lasciata in un cassetto. Non rinnego nulla della esperienza nel governo Lombardo io venivo da un modo completamente diverso, quello degli uffici giudiziari e avevo quel rigore che normalmente ha il magistrato. Però devo dire che in quel governo non ho niente da rimproverarmi, anzi devo dire che la mia condizione di difficoltà a muovermi in un contesto diverso è stata quasi tutelata dal presidente Lombardo che mi ha fatto da scudo rispetto al malcostume dei deputati che spesso venivano a bussare alla porta dell’assessore. Ho lavorato secondo le mie idee di trasparenza e correttezza. Se c’è una cosa che mi dispiace è che all’inizio ero stato chiamata alla delega alla famiglia che mi venne tolta e poi mi sono ritrovata alla funzione pubblica ma ho fatto una bella legge”.

Floridia:  “I giornalisti devono assistere alla sedute d’aula del Parlamento siciliano. La stampa deve avere postazioni fisse dentro sala d’Ercole. I cittadini hanno diritto di sapere tutto quello che succede e non solo quello che inquadrano le telecamere. Lo si deve fare in omaggio alla trasparenza, una battaglia che il M5S ha portato avanti sin da quando è entrato nelle istituzioni siciliane. Da subito, fin dalle prime battute della scorsa legislatura il M5S ha cercato di fare dell’Ars una casa di vetro e lo dimostrano i fatti. É grazie a noi che le dirette streaming delle commissioni sono state fatte per la prima volta all’Ars, come è grazie a noi che sono pubbliche le presenze dei deputati nel sito dell’Ars. Ci batteremo per portare dentro l’aula i giornalisti che tra l’altro non possono contare nemmeno su una sala stampa, chiusa da circa un anno per lavori. Auspichiamo che si rimedi al più presto”.

Si terrà oggi alle 18 a Ragusa (piazza San Giovanni) il secondo confronto delle presidenziali22 tra i candidati del fronte progressista. L’incontro, moderato dai giornalisti Angelo Di Natale e Francesca Cabibbo, sarà incentrato sul tema “Infrastrutture e mobilità”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni