Pugni in testa al figlio di pochi mesi e minacce di morte alla compagna: il giudice monocratico Sabrina Bazzano ha condannato, a un anno e due mesi di reclusione, un quarantenne di Palma di Montechiaro, accusato di avere picchiato il neonato, minacciando di buttarlo dal balcone, e terrorizzato la donna che in un primo momento aveva trovato ospitalità dai genitori ma fu poi costretta a rifugiarsi in una comunità. La vicenda risale al periodo compreso fra il settembre del 2019 e il gennaio successivo.
“Se non stai zitta ti ammazzo a te e al bambino”, le avrebbe gridato dopo avere distrutto vari oggetti della casa. E poi ancora: “Se vai via ti ammazzo, esci di casa solo morta”. Durante una delle tanti aggressioni il quarantenne avrebbe colpito con due pugni in testa il figlio neonato minacciando di buttarlo dal balcone.
Le aggressioni non si sarebbero concluse neppure quando la donna decise di andare via da casa. In una circostanza l’avrebbe raggiunto mentre era affacciata al balcone facendole il segno del taglio della gola. Infine un lungo messaggio WhatsApp con cui, oltre ad augurare la morte a lei e ai suoi familiari, la minacciava in maniera esplicita. “So dove sei…. ora non puoi più uscire… ci sono sempre io nascosto, dormo dentro la macchina e farò di tutto per farti morire. Hai finito di uscire, ti farò morire”. In seguito a questo episodio le forze dell’ordine ritennero che l’abitazione dei genitori, che le avevano dato ospitalità, non fosse più sicura e l’hanno collocata in una comunità. Oltre alla condanna a 14 mesi di reclusione è stato disposto il risarcimento di 10.000 euro all’ex compagna che si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Monica Malogioglio.
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