Iniziato il processo per disastro ferroviario colposo che vede imputato un autista del pullman della ditta Giamporcaro. Il 3 novembre del 2020 a Vittoria, nel Ragusano, il pullman, rimasto chiuso tra le barriere di un passaggio a livello, venne travolto da un treno. Non ci fu alcuna vittima. Davanti al tribunale collegiale di Ragusa sono stati sentiti i primi testi del pubblico ministero. Sulla tratta, all’epoca, non era stato attivato il sistema che rileva la presenza di un ingombro tra le rotaie, non era obbligatorio e Trenitalia per quanto emerso in aula, stava provvedendo a installarlo in buona parte dei passaggi a livello iniziando dagli attraversamenti cittadini. In quel frangente, per una serie di circostanze, sulla linea in questione non si registrava alcuna anomalia. Il pullman aveva iniziato l’attraversamento ma i rallentamenti in uscita avevano fatto scattare il segnale rosso al quale è seguito l’abbassamento automatico della sbarra che ha colpito sfiorandola, la parte estrema ed esterna del pullman, scivolando sulla carrozzeria fino a chiudersi regolarmente.
L’autista del pullman non poteva vederlo. Dopo 15 secondi la chiusura anche della sbarra di uscita che, di fatto ha imprigionato il pullman che procedeva a passo d’uomo e incolonnato dietro ad altre autovetture, all’interno del passaggio a livello. La città di Vittoria era in zona rossa per l’epidemia di Covid e in aula si è discusso anche della presenza di un posto di controllo a circa 500 metri dal luogo dell’incidente, che avrebbe inconsapevolmente rallentato le macchine in uscita dal passaggio a livello. Poi i soccorsi, i 4 passeggeri fatti scendere immediatamente e il tentativo di alzare le sbarre. Dopo qualche minuto sarebbe arrivato il treno. Una frenata attivata 140 metri prima dell’impatto, alla vista dell’impedimento, non è bastata: il treno ha travolto il pullman. Un disastro senza vittime che poteva essere evitato? Questo il nodo del processo. Trenitalia si è costituita parte civile, è rappresentata dall’avvocato Giovanni Grasso. Le autolinee Giamporcaro, responsabili civili assieme a Groupama, sono rappresentate rispettivamente dagli avvocati Attilio Floresta e Aldo D’Avola.
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