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Razionamento acqua a Palermo non condiviso con Regione. Schifani: “Amap ritiri provvedimento”

"L’annuncio di un immediato razionamento, si scontra con le rassicurazioni date dall’amministratore delegato dell’Amap sull’entrata in funzione, a ottobre, dei nuovi pozzi che la Regione ha finanziato con 4 milioni di euro per consentire alla città di Palermo di ridurre la dipendenza dei prelievi dagli invasi, oltre a una serie di opere per ridurre le perdite di acqua dalle reti"

Scatterà lunedì 22 il piano di razionamento dell’acqua predisposto da Amap, l’azienda acquedotti del Comune di Palermo. Una misura d’emergenza che si rende necessaria per garantire, viene spiegato, “non soltanto il presente ma anche il futuro del servizio di erogazione idrica a Palermo”. Di fronte al fenomeno di siccità, che ha determinato il decremento pari al 60% della capienza degli invasi, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato nel capoluogo e in altri 50 Comuni della provincia ha scelto la strada della prudenza. Lo stop divrebbe essere di un giorno a settimana a rotazione nei vari quartieri. “Lo studio sulla disponibilità dell’acqua effettuata alla vigilia della primavera scorsa – spiega Alessandro Di Martino, amministratore unico di Amap – aveva determinato un dato: la risorsa idrica era sufficiente per garantire la copertura del servizio sino al prossimo mese di dicembre. Nel frattempo Amap ha provveduto a effettuare misure di contenimento quali la riduzione della pressione in rete, una maniera per contrarre i consumi senza creare disservizi alle utenze”.

Dall’inizio dell’anno le riduzioni progressive della portata immessa in rete nella Città di Palermo e nei Comuni del sistema metropolitano hanno solo parzialmente compensato la scarsità della pioggia primaverile. Oggi tale misura, per effetto del naturale aumento della domanda connessa con il corrente periodo estivo, sta causando delle accentuate riduzioni delle pressioni in rete. Le misure di mitigazione adottate – in accordo con le autorità preposte al controllo delle risorse – consentiranno di preservare, per quanto possibile, le riserve idriche accumulate negli invasi secondo il piano originario. “Amap ha altresì avviato tramite la competente Cabina di Regia istituita dal Presidente della Regione – continua Di Martino – una serie di misure strutturali che consentiranno di ridurre la dipendenza dei prelievi dagli invasi, quali l’acquisizione di nuovi pozzi e l’attuazione di interventi per la riduzione delle perdite fisiche che sono in fase di attuazione”. Tuttavia, al fine di spostare in avanti quanto più possibile la data prevista per l’esaurimento dell’acqua accumulata negli invasi, in attesa delle precipitazioni della prossima stagione autunnale, l’azienda ha deciso in via cautelativa di adottare misure di razionamento in tutte le zone e i distretti di Palermo secondo una turnazione prestabilita. Le misure di razionamento, saranno individuate e comunicate nei prossimi giorni e saranno effettuate esclusivamente “sulla base di motivazioni di immediata fattibilità tecnica, al fine di ridurre al minimo i disagi per le utenze” e con l’obiettivo di non coinvolgere utenze pubbliche o sensibili (ospedali, cliniche, case circondariali, edifici a valenza pubblica.). “Vista la situazione di emergenza – conclude Di Martino – invitiamo gli utenti ad un utilizzo consapevole della risorsa, ad evitare gli sprechi e a limitare fortemente gli utilizzi dell’acqua non riconducibili a necessità idropotabili ed igienico-sanitarie”.

“La decisione di Amap di avviare un piano di razionamento dell’acqua a Palermo sorprende per i tempi, il metodo e il merito seguiti. Una scelta non condivisa perché l’Azienda municipalizzata, anche nel corso dell’ultima riunione sull’emergenza idrica che si è tenuta la scorsa settimana a Palazzo d’Orleans, non ha comunicato questa determinazione ma si è solo limitata a dire che stava rivedendo lo studio sulla disponibilità dell’acqua a suo tempo fatto. Eravamo, pertanto, in attesa di proposte chiare e precise che avremmo valutato attentamente e collegialmente in Cabina di regia. Peraltro, già da due settimane era stata convocata, per oggi, una riunione sulle riserve di acqua dei quattro invasi che servono Palermo e quindi la decisione di Amap appare come una deresponsabilizzazione”. Lo dichiara il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, coordinatore della Cabina di regia per l’emergenza idrica istituita dal presidente della Regione Renato Schifani.

“Tra l’altro – prosegue Cocina – nella riunione di questa mattina i tecnici di Amap hanno parlato di misure di interruzione programmata dell’erogazione idrica a Palermo come azione sperimentale, ancora da perfezionare per ridurre i prelievi dall’invaso Rosamarina. L’annuncio di un immediato razionamento, si scontra con le rassicurazioni date dall’amministratore delegato dell’Amap sull’entrata in funzione, a ottobre, dei nuovi pozzi che la Regione ha finanziato con 4 milioni di euro per consentire alla città di Palermo di ridurre la dipendenza dei prelievi dagli invasi, oltre a una serie di opere per ridurre le perdite di acqua dalle reti”.

A esprimere un profondo disappunto per il mancato coinvolgimento e la preventiva condivisione all’interno della Cabina di regia è anche il presidente della Regione Renato Schifani. “L’Amap – evidenzia il governatore – avrebbe dovuto adottare un approccio più collaborativo, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali nella ricerca di soluzioni alternative e più articolate. La decisione di procedere unilateralmente, senza un adeguato confronto e senza esplorare a fondo altre possibili contromisure – prosegue Schifani – dimostra una mancanza di coordinamento che rischia di aggravare ulteriormente la crisi idrica. Siamo convinti che una maggiore collaborazione avrebbe potuto portare a soluzioni più efficaci e meno impattanti per la cittadinanza. Pertanto, chiediamo che Amap ritiri il provvedimento sottoponendolo preventivamente alla Cabina di regia in modo da garantire una gestione più concertata e partecipativa, e che, nel contempo, il sindaco di Palermo valuti l’ipotesi di procedere alla sostituzione dell’amministratore delegato dell’Azienda, tra l’altro già scaduto”.


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