L’imprenditore antiracket Gianluca Calì tra le fila di Cateno De Luca. “I mafiosi volevano che pagassi il pizzo ma io li ho denunciati, fatti arrestare e condannare in via definitiva. Volevano che andassi via e invece sono rimasto, sono andato avanti per la mia strada è ho accumulato tanta esperienza che ora voglio mettere a frutto. Denunciare la mafia è l’unica strada possibile”, afferma Calì, che ha subito la vendetta di Cosa nostra dopo aver denunciato le richieste di pizzo. L’imprenditore ha aderito al progetto politico del leader di Sicilia Vera, candidato alla presidenza della Regione siciliana. La sua candidatura alle prossime elezioni regionali d’autunno è stata ufficializzata stamane nel corso di una conferenza stampa a Palermo.
L’imprenditore, originario di Casteldaccia, nel Palermitano, circa dieci anni fa è stato preso di mira da Cosa nostra: dopo il suo rifiuto a piegarsi alle richieste di denaro, alcune auto del suo autosalone sono state date alle fiamme. “Non dobbiamo aver paura di denunciare la mafia – ha proseguito – se non lo facciamo, Cosa nostra cresce e prospera. Per questo, se sarò eletto, penso già a un disegno di legge per far assegnare i beni sequestrati alla mafia a chi denuncia, potrebbe diventare uno strumento straordinario”.
“Al termine del nostro ultimo incontro a Roma, Salvini ha fatto un accenno alle prossime regionali, ma io sono stato molto chiaro: fino a quando la Lega è con Musumeci non abbiamo nulla da discutere”. A dirlo il leader di Sicilia vera e candidato alla presidenza della Regione siciliana, Cateno De Luca, parlando con i giornalisti a Palermo. “Tempo fa ho pubblicato sul mio profilo social alcune foto di ricotta fresca preparata da mia madre. Salvini poi mi ha scritto: ‘quando mi fai assaggiare la ricotta e il pane di casa? Quando vuoi… il patto della ricotta? – hanno chiesto allora i giornalisti – perché no…”.
“È in corso un’operazione di ‘mascariamento’, una velina pubblicata su alcuni quotidiani che mi darebbe come possibile candidato del centrodestra. Un depistaggio che smentisco radicalmente”. Ha proseguito il leader di Sicilia vera. “Questa operazione è stata messa in atto per un motivo molto semplice – ha spiegato – sta crollando il centrodestra, ma vi assicuro anche il M5s e una parte del Pd, perché la candidatura alla Regione di Caterina Chinnici, voluta da Raffaele Lombardo ragionando con Anthony Barbagallo, non va giù a molti dei dem. I sondaggi ci danno in crescita, noi proseguiamo per la nostra strada e non andremo mai con questa politica fatta da un pugno di scambisti di poltrone. Le prossime elezioni saranno il redde rationem per la politica siciliana”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni