“La legge di stabilità regionale in formato slim, come l’ha voluta il governo Schifani, è forse l’espediente per nascondere le divergenze e i tanti distinguo che esistono all’interno della maggioranza. Ci troviamo davanti a norme che non guardano allo sviluppo della Sicilia, né tantomeno alla sua crescita. Provano a risolvere qualche emergenza ma non tengono conto degli allarmi che sono giunti dalla Corte dei Conti, sezione di Controllo della Sicilia riguardo alla defaillance nella riscossione dei tributi locali da parte dei Comuni e dal rapporto Svimez che certifica uno spopolamento continuo della Sicilia ed entro il 2050 farà registrare il 18% in meno di abitanti nella nostra regione. Saremo attenti nel cercare di migliorare questa manovra finanziaria con i nostri emendamenti che guardano non solo alle emergenze, ma alle tante necessità a partire da misure concrete per sostenere l’occupazione, quella che ti consente di vivere dignitosamente e di crearti un futuro. Purtroppo, invece, assistiamo ad un proliferare di contratti poveri, part time o a tempo determinato che non danno certezza e che portano i più ad emigrare per sopravvivere”. Lo afferma Roberta Schillaci, vice capogruppo del Movimento Cinquestelle all’Assemblea regionale siciliana.
“Il testo attuale è praticamente vuoto, ma è una strategia del governo per infilare le norme importanti nel maxiemendamento. Intanto abbiamo avviato una discussione generale sul nulla, o quasi, su una finanziaria assolutamente senza valore che ho già definito come la banana di Cattelan”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca commentando la manovra di stabilità. “Ci aspettavamo un testo – dice Antonio De Luca – con le norme su cui poggiare il futuro dell’isola e invece non c’è praticamente nulla di politico, a parte il discutibilissimo articolo 1 sull’agenzia per gli investimenti. Delle due l’una, o il governo non sa cosa fare o, più probabilmente, non ce lo vuole dire per infilare, blindandolo, tutto quello che gli interessa nel maxiemendamento che arriverà. Ma intanto mancano risposte ai Comuni che avevano chiesto 700 milioni per le spese correnti e per loro ne è prevista la metà, mancano norme per il sostegno del trasporto dei pendolari delle isole minori, sulle bonifiche delle discariche, sulla sanità, solo per fare qualche esempio. Con i nostri emendamenti cercheremo di migliorare questa manovra, ma intanto le premesse sono le peggiori possibili”
“È una finanziaria che impegna 612 milioni di euro. Abbiamo lavorato in Commissione Bilancio avendo attenzione non solo alle emergenze che la Sicilia vive a partire da quella legata alla siccità, ma avendo a cuore anche le sorti dei Comuni che ogni giorno combattono per fare quadrare i conti. Con il governo Schifani la Sicilia ha innestato una marcia veloce e il Presidente ha saputo ottenere l’attenzione del governo nazionale su tante questioni. Ci sono già risultati raggiunti nell’eliminazione progressiva del precariato, nella destinazione produttiva delle risorse del fondo di sviluppo e coesione e negli investimenti nella sanità. L’opposizione fa la sua parte criticando a priori, ma i colleghi dei partiti di minoranza sanno che in Parlamento abbiamo lavorato e lavoreremo insieme, per migliorare le riforme e per dare alle norme finanziarie quell’anima che poi è il senso delle risposte da dare ai cittadini siciliane. Con questo governo e con questa maggioranza si sono introdotte misure fondamentali per sostenere le imprese e le categorie produttive. Sono state varate misure per aumentare l’occupazione e sostenere l’assunzione di nuovi lavoratori con i vantaggi della decontribuzione. Abbiamo affrontato il problema del caro voli con un intervento finanziario che sta funzionando. Questo bilancio è questa legge di stabilità che ci apprestiamo a varare, ancora una volta senza ricorrere all’esercizio provvisorio, sono il risultato di un impegno concreto a favore della Sicilia che dopo diversi anni risale la china aumentando più di ogni altra regione italiana, il suo Pil”, ribatte la Lega.
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