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Regione: sentenza del Tar dà ragione a geologo escluso da graduatoria

La Cgil, che ha segnalato il caso e patrocinato il ricorso, chiede trasparenza e legalità nei concorsi pubblici

Fonte foto: pagina Facebook Cgil Sicilia

Era stato escluso dal gruppo dei 12 esperti selezionati dalla Regione per i settori appalti, bonifiche e rifiuti in relazione agli interventi del Pnrr ma ora potrà tornare in corsa. Il Tar ha infatti accolto il ricorso del geologo Francesco Cannavò, patrocinato dalla Cgil, contro l’assessorato regionale delle Autonomie locali e Funzione pubblica che dovrà ripetere il colloquio di Cannavò, rivalutarne la posizione ed eventualmente rivedere la graduatoria. Cannavò è stato rappresentato e difeso dagli avvocati Nadia Spallitta e Piero Vizzini che hanno puntualmente contestato il giudizio di inidoneità espresso dalla commissione riferendo anche di disparità di trattamento subita nel colloquio on line rispetto ad altri candidati.

Avevamo segnalato la vicenda al Dipartimento Funzione pubblica – dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – prima dell’intervento dei giudici amministrativi e denunciato pubblicamente come molti dei vincitori di ben due concorsi per la selezione di lavoratori esperti e funzionari da destinare alla gestione della spesa dei fondi del Pnrr fossero privi delle competenze richieste in fase di selezione. Ci auguriamo che dopo questa sentenza l’amministrazione proceda in autotutela ristabilendo correttezza e trasparenza”. Mannino si spinge anche oltre: “Questo caso deve fare da battistrada – dice- per l’instaurazione di procedure concorsuali trasparenti, giuste e rigorose. A partire dalla verifica di possibili incompatibilità tra membri della commissione esaminatrice e candidati, fino alla revisione dei criteri di attribuzione del punteggio che devono privilegiare gli aspetti oggettivi, come i titoli, e meno quelli discrezionali. Occorre anche evitare – aggiunge – quelle falle che producendo ingiustizie hanno come esito il blocco delle procedure, come nel caso recente del concorso per il potenziamento dei centri per l’impiego. Prima di allora – sottolinea il segretario della Cgi l- non potremo ritenerci soddisfatti. E’ ora – aggiunge- di mettere un punto ai concorsi pilotati o gestiti con superficialità, di affermare trasparenza e legalità e di gettarci alle spalle una questione morale ancora evidentemente aperta nella nostra regione”.

Il concorso in questione era finito già nel mirino delle trasmissioni “le Iene” e “Mi manda Rai 3”, che avevano mandato in onda video delle prove concorsuali oggetto di contestazione.

Questa sentenza – afferma Mannino – solleva una questione di ordine materiale ma anche morale. La prima domanda è se quel concorso, su cui sono tuttora in corso indagini, abbia selezionato persone competenti. La seconda è cosa fare per evitare episodi simili, perdite di tempo e fare in modo che competenza e trasparenza siano i due fari che guidano l’azione amministrativa visto che la Sicilia non può certo permettersi di perdere le straordinarie opportunità del Pnrr. Su questo la politica deve dare indicazioni nette”.


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