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Regione Sicilia, all’Ars ripreso l’esame della Legge di Stabilità

Il Parlamento ha approvato un emendamento del governo all'articolo 19 chiudendo così la vicenda dei "contenziosi" rimasta in sospeso ieri pomeriggio

Stamane alla ripresa dei lavori a Palazzo dei Normanni, il Parlamento ha approvato un emendamento del governo all’articolo 19 chiudendo così la vicenda dei “contenziosi” rimasta in sospeso ieri pomeriggio. Con un emendamento soppressivo presentato dal Pd era stato infatti cancellato l’articolo che prevedeva la spesa di 5 milioni per la controversia relativa ai lavori di completamento degli allacciamenti dei bacini dei torrenti Serieri e Scioltabino al serbatoio della Diga Olivo, e altri 100 mila euro per “la definizione di un contenzioso in atto tra la Regione siciliana e il Gruppo di Cooperazione Territoriale Europea Gect”. La bocciatura della norma aveva suscitato le proteste dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao, in quanto, ha spiegato, si sarebbe reso necessario recuperare circa 20 milioni di euro a copertura del fondo contenziosi.

Via libera all’Ars all’articolo 7 della Legge di stabilità in favore delle imprese localizzate nelle Zone economiche speciali della Sicilia. La norma – previsti 10 milioni per il 2022 e 25 milioni per il 2023 – introduce un regime fiscale ulteriormente agevolato a favore degli investimenti nelle Zes che vengono parametrati ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa. “Il governo ha proposto una misura che rafforza l’attrazione degli investimenti in Sicilia – ha detto l’assessore all’Economia e vicepresidente della Regione Gaetano Armao – grazie a fiscalità di sviluppo e contributi alle assunzioni. Le Zes siciliane diventano così le più vantaggiose d’Italia”.

L’approvazione da parte dell’Assemblea regionale delle agevolazioni in favore delle imprese localizzate nelle zone economiche speciali della Sicilia è un importante risultato che domani in rappresentanza della Regione porterò sul tavolo del comitato d’indirizzo della Zes Sicilia orientale che si insedierà domani ad Augusta”. Lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, commentando l’approvazione all’Ars dell’articolo 7 della Legge di stabilità regionale ‘Agevolazioni in favore delle imprese localizzate nelle zone economiche speciali della Sicilia’ (cosiddette Super Zes). “Il Comitato d’indirizzo – spiega Turano – è di fatto la struttura di governo della Zes che consentirà la reale partenza delle Zes siciliane. Domani ad Augusta per la “Zes Sicilia orientale” e il 25 maggio a Palermo per la “Zes Sicilia occidentale” per conto del governo della Regione, presenterò ai comitati d’indirizzo il rafforzamento delle agevolazioni voluto dal Governo regionale che completano il quadro degli incentivi nazionali determinati dal decreto legge 36″, conclude l’assessore.

Ok anche all’articolo 16 della legge di stabilità che prevede per il 2022 misure di sostegno al reddito per i precari. In particolare, la norma prevede l’appostamento di 16,15 milioni per quest’anno e 54,15 milioni per il 2023, 38 milioni per gli ex Lsu e 31 milioni per gli ex Pip e altri 10,3 milioni per l’anno prossimo. Proprio sulla vicenda dei 4 mila lavoratori Asu che da oltre vent’anni attendono la stabilizzazione, ha preso la parola il deputato e segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo: “Ci aspettavamo una proposta vera in seno alla finanziaria perché anche il testo base e l’articolo non fanno chiarezza sui famosi 15 milioni che dovrebbero esserci a sostegno della stabilizzazione degli Asu. Il 7 giugno si pronuncia la Corte Costituzionale e nel caso in cui in cui la pronuncia sia favorevole, occorre la copertura di 15 milioni per il 2022. Non è il momento di emendamenti farlocchi ma servono dati certi”.

Prima di sospendere la seduta che dovrebbe riprendere alle 16 il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha chiesto ai capigruppo di procedere con una selezione degli emendamenti aggiuntivi per cercare una sintesi, dato il numero elevato presentato fino ad ora. L’obiettivo è di tornare in Aula e procedere celermente con l’approvazione della legge che dovrebbe chiudersi entro oggi.

 


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