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Respinto il ricorso di Giarrusso contro Sud chiama Nord. De Luca: “valuteremo la proposizione di un’azione risarcitoria”

Il Tribunale ha respinto le richieste dell’on.le Giarrusso, che pretendeva di rivendicare una proprietà sul simbolo "Sud chiama Nord"

Con provvedimento depositato il 5 gennaio, il Tribunale di Messina ha rigettato integralmente il ricorso proposto dall’on. le Dino Giarrusso, dichiarandolo totalmente infondato.

Ad agosto 2022, dopo il suo allontanamento dal movimento politico, Dino Giarrusso aveva tentato di presentare alle elezioni nazionali un simbolo artefatto e poi, dopo essere stato costretto dalla Commissione Ministeriale a ritirare il simbolo, aveva proposto un ricorso cautelare d’urgenza innanzi il Tribunale di Messina con il quale aveva chiesto all’Autorità Giudiziaria di tutelare il nome “Giarrusso” e il simbolo del movimento “Sud chiama Nord” accusando l’on. Cateno De Luca di avere fatto un uso scorretto di entrambi in occasione della presentazione delle liste per la partecipazione alle elezioni nazionali e regionali dello scorso 25 settembre 2022.

L’on.le Cateno De Luca – assistito dall’avv. Dafne Musolino – si è costituito contro tali domande, contestandole una ad una e dimostrandone l’assoluta infondatezza sia in fatto che in diritto.

In special modo la difesa dell’on. De Luca si è concentrata sulla legittimità della procedura con la quale il Movimento Sud Chiama Nord aveva presentato le liste per le elezioni nazionali e regionali, eccependo espressamente l’assoluta carenza di legittimazione attiva dello stesso Giarrusso a promuovere il giudizio.

Anche la domanda proposta dall’on. Giarrusso con la quale lo stesso contestava la affissione dei manifesti elettorali, è stata rigettata dal Tribunale avendo la difesa dell’on. le De Luca dimostrato che la campagna pubblicitaria era stata commissionata prima della fuoriuscita di Giarrusso dal Movimento ed era già giunta a conclusione prima della discussione del ricorso.

Il Tribunale ha inoltre respinto le richieste dell’on.le Giarrusso, che pretendeva di rivendicare una proprietà sul simbolo “Sud chiama Nord”, riconoscendo che il simbolo del Movimento è stato depositato contestualmente alla sottoscrizione dello Statuto e dell’Atto Costitutivo del Movimento e registrato presso l’Agenzia delle Entrate, mentre la registrazione del marchio “Sud chiama Nord”, eseguita da Giarrusso in data successiva rispetto alla scissione con il movimento politico, dimostrava “con ancora maggiore forza l’allontanamento del Giarrusso dai valori sociali e dalla compagine organizzata, che non trovavano espressione e rappresentanza nei suoi atti unilaterali”.

Il Tribunale di Messina ha dunque dichiarato l’infondatezza di tutte le domande proposte da Giarrusso, aggiungendo inoltre che le domande sarebbero state rigettate anche se fossero state proposte contro il Movimento Sud Chiama Nord nella persona del suo legale rappresentante Ismaele La Vardera e non – come erroneamente ha fatto Giarrusso – contro De Luca, in tal modo evidenziando la pretestuosità delle predette domande e condannando anche Giarrusso al pagamento delle spese di lite.

“Non avevamo mai avuto dubbi sull’esito di tale giudizio, attesa l’evidente infondatezza delle domande proposte dal Giarrusso, mosso da una palese volontà di rivalsa contro il Movimento e contro l’on.le De Luca in particolar modo, colpevole secondo il Giarrusso del diniego alla candidatura al collegio di Messina, che egli riteneva sicuro ma con il quale Giarrusso non aveva alcun legame identitario e/o di appartenenza. Tutta la vicenda che ha riguardato Giarrusso e il suo avvicinamento a Sud Chiama Nord, è stata contraddistinta dall’evidente tentativo dello stesso di trarre un vantaggio politico dal partito, a discapito dei principi ai quali noi ci siamo sempre ispirati e che sono quelli dell’impegno, del sacrificio e dell’appartenenza territoriale, di cui rivendichiamo con orgoglio di volere essere espressione e sentinella” dichiara l’on.le Cateno De Luca Segretario Federale del Partito Sud Chiama Nord.

“Il Tribunale, aggiunge l’on.le De Luca, ha riconosciuto che l’azione intentata dall’on.le Giarrusso non aveva alcun fondamento, aggiungendo che le ulteriori azioni poste in essere dallo stesso – come la registrazione commerciale del marchio Sud Chiama Nord – lungi dal dare sostegno alle sue domande, costituivano al contrario la dimostrazione de “l’allontanamento del Giarrusso dai valori sociali e dalla compagine organizzata” , come peraltro avevamo già dolorosamente preso atto come Movimento nel momento in cui abbiamo deliberato di revocare all’on.le Giarrusso la carica di Segretario Federale del Partito. Il provvedimento del Tribunale di Messina ha chiuso una fase conflittuale che l’on.le Giarrusso ha inteso promuovere contro il Partito e contro la mia persona, ma di certo non possiamo considerare conclusa tutta la vicenda soprattutto considerati i tentativi posti in essere dall’on.le Giarrusso per impedire al Partito Sud Chiama Nord di presentare le liste alle elezioni nazionali, nonché le sue numerose dichiarazioni pubbliche, rilasciate con l’evidente finalità di screditare il Partito e insinuare l’esistenza di una sorta di gestione personalistica dello stesso da parte mia. Ecco perché, conclude De Luca, valuteremo la proposizione di un’azione risarcitoria contro lo stesso on.le Dino Giarrusso.”


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