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Rissa col morto in discoteca a Palermo, a giudizio 22 enne

Il cugino della vittima giudicato in primo grado e condannato solo a 16 anni

Il Gup del tribunale di Palermo Nicola Aiello, ha rinviato a giudizio Filippo Mulè, 22 anni, di Cinisi (Palermo), con l’accusa di concorso nell’omicidio di Paolo La Rosa. Quest’ ultimo, ventenne, venne assassinato il 24 febbraio 2020 a Terrasini (Palermo), dal cugino di Mulè, Pietro Alberto, già giudicato in primo grado e condannato solo a 16 anni dalla corte d’assise del capoluogo siciliano.

In assise adesso andrà anche Filippo Mulè, ritenuto dalla Procura presente assieme al cugino davanti alla discoteca nel cui posteggio fu consumato il delitto, commesso a coltellate: Filippo, in particolare, avrebbe colpito la vittima con calci e pugni mentre il cugino lo avrebbe accoltellato.

I due Mulè, originari di Camporeale (Palermo), erano stati protagonisti anche di altri episodi violenti commessi sempre nei pressi di discoteche del Palermitano. Per la rissa in sé e per sé era stato giudicato e assolto Rosario Namio, che però in appello è stato poi riconosciuto colpevole e condannato a sei mesi: nonostante la lieve entità della pena la sentenza ha stabilito che la rissa con più partecipanti ci fu e per questo Filippo Mulè ora rischia una condanna.

Il giudice Aiello ha anche respinto la richiesta di rito abbreviato perché l’omicidio fu commesso dopo l’entrata in vigore della nuova legge che impedisce il ricorso al rito alternativo (che dà diritto a uno sconto di pena), per i reati punibili con l’ergastolo.


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