“Gli albergatori della Sicilia orientale stanno ricevendo in queste ore modificazioni e cancellazioni di prenotazioni, che inevitabilmente apporteranno un danno economico a tutto il comparto turistico: danno che non imputeremo ai turisti con la tipica penale “mancato arrivo”. Quello che più preoccupa è il fatto che un accadimento, diciamo, casuale, dovrebbe farci riflettere sul fatto che le infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali in Sicilia sono ancora a pagina zero”.
Lo afferma Giuseppe Rosano, presidente Noi Albergatori Siracusa, per il quale “è del tutto evidente che le infrastrutture di viabilità e trasporti in Sicilia sono assai precarie. Viene quindi facile immaginare che per i siciliani e principalmente per turisti che hanno scelto di godersi una vacanza nelle destinazioni turistiche dell’area ionica, l’incendio dello scalo aeroportuale si sta trasformando in un incubo”
Oltre alle mancate comunicazioni e al disagio subito per i mancati arrivo e partenza dall’aeroporto di Catania, spiega il raprpesentante degli albergatori, “queste persone dovranno assoggettarsi per coloro destinati a Trapani: da 11 a 16 ore di viaggio in treno, con tre cambi, per arrivare a Catania. Più consolante ma sempre pesante la scelta del pullman che impiega, per il medesimo percorso, lo stesso tempo di un treno da Napoli a Milano”.
Per la provincia di Siracusa gli arrivi sullo scalo catanese, rappresentano una fetta di circa il 28% dei viaggiatori (esclusi residenti e fuorisede) diretti alle strutture ricettive della provincia. Ed è una fetta consistente, a rischio se dovesse prolungarsi la chiusura dello scalo. Tant’è che, qualora la riapertura dell’aeroporto non dovesse avvenire entro il 19 luglio, come annunciato, “il danno al comparto turistico sarà notevole”, conclude.
“Sono costantemente in contatto con i vertici di Sac, la società di gestione di Catania-Fontanarossa, e ho allertato e messo a disposizione tutte le strutture amministrative regionali che possono essere utili per risolvere al più presto le questioni legate al ripristino della normale funzionalità dello scalo catanese”, dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani
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