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Rogo in una casa di riposo nel Ragusano, assolti titolare e direttore

I parenti della vittima si sono costituiti parte civile

Foto d'archivio

Il rappresentante legale 53enne di una cooperativa che gestisce una casa di riposo a Vittoria, nel Ragusano, e il 45enne direttore della struttura sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo nell’ambito di un processo per la morte di un anziano ospite.  Il 21 dicembre  2015 era la vittima aveva appiccato un incendio all’interno della propria stanza con un accendino e si era dato fuoco alle gambe; l’anziano, con problemi psichiatrici, era deceduto poi all’ospedale Cannizzaro di Catania dove era stato trasferito e dove aveva subìto anche l’amputazione degli arti.

Nel 2017 c’era stata una richiesta di archiviazione dell’indagine, alla quale seguì un supplemento di indagine e il rinvio a giudizio a giugno 2019 del legale rappresentante della struttura e di chi la dirigeva. I parenti della vittima si sono costituiti parte civile attraverso gli avvocati Giovanni Mangione e Edoardo Cappello.

Il pubblico ministero, che sosteneva che non sarebbero state poste in essere, per negligenza e imperizia, con violazione delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, misure adeguate per prevenire e contrastare il rischio incendio in una struttura che ospitava in buona parte persone con patologie psico-fisiche, aveva chiesto la condanna a 5 anni di reclusione per il titolare e l’assoluzione del direttore, entrambi difesi dall’avvocato Italo Alia. Il giudice ha assolto entrambi gli imputati.


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