E’stata condannata per peculato a 4 anni di reclusione, in primo grado dal Tribunale collegiale di Ragusa, l’infermiera Ornella Vietti, 59 anni. Assolta perché il fatto non sussiste dall’accusa di esercizio abusivo della professione. Tra le pene accessorie, il non potere più lavorare per la pubblica amministrazione, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’incapacità in perpetuo di contrattare con la pubblica amministrazione.
Era il 26 settembre del 2017 quando la squadra Mobile di Ragusa arrestò due infermiere dell’ospedale di Vittoria. Peculato, la più grave delle accuse. Vietti era stata arrestata e posta ai domiciliari assieme ad un’altra infermiera, Franca Tolentino, 58 anni (scarcerate poi dal Tribunale del Riesame); erano in servizio presso l’ospedale di Vittoria, una come infermiera al reparto di Ortopedia, l’altra in servizio alla Farmacia del nosocomio. Secondo la tesi accusatoria, le due infermiere, entrambe assistite dall’avvocato Santino Garufi, si sarebbero appropriate di presidi sanitari e farmaci di esclusiva proprietà dell’Azienda sanitaria locale per poi somministrarli a degenti che venivano da loro stesse assistiti al di fuori della mura dell’Ospedale, con terapia domiciliare; presidi e medicinali di cui avevano disponibilità da incaricate di pubblico servizio e per la mansione che svolgevano. Le due infermiere, in base all’ipotesi accusatoria del peculato, si facevano pagare il prezzo del farmaco o del presidio sanitario sottratto all’Asp. Tolentino era stata già condannata con rito abbreviato a 2 anni e 8 mesi in primo grado con le stesse pene accessorie di Vietti, e il suo legale ha già promosso ricorso in appello che non è stato ancora discusso.
Nel procedimento, che è finito davanti al Tribunale collegiale con rito ordinario e che oggi ha visto la condanna di Vietti, è stato assolto il coimputato Salvatore Melfi, dipendente di agenzia di pompe funebri, difeso dall’avvocato Giovanni Mangione, sul quale pendeva l’accusa di esercizio abusivo della professione perché avrebbe somministrato farmaci ad alcuni pazienti dimessi. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna per entrambi; 4 anni e 6 mesi per Vietti per peculato e esercizio abusivo della professione, e 3 anni per Melfi per esercizio abusivo della professione. Entrambi i difensori avevano chiesto l’assoluzione per i loro assistiti. Novanta giorni per le motivazioni.
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