“Serve un cambio di passo e lo chiederò a tutti gli assessori. Tra loro serve maggiore coesione e coordinamento con la Presidenza, soprattutto quando dalle loro azioni possono dipendere tensioni sociali. Chi non si atterrà a questo metodo, si metterà fuori dalla Giunta da solo. Non posso essere il destinatario delle disfunzioni altrui”. Lo afferma il governatore della Sicilia, Renato Schifani, in una intervista al Giornale di Sicilia.
“Quello che è successo con la discarica e l’impianto Tmb di Lentini – entra nel dettaglio il presidente della Regione – è davvero increscioso. E mi è piovuto sul tavolo senza che nessuno mi avesse mai preventivamente informato. Una totale assenza di coesione nell’azione di governo. L’assessorato all’Ambiente e quello ai Rifiuti hanno agito senza coordinarsi costruttivamente fra loro, soprattutto senza avvisarmi delle conseguenze che potevano nascere dalle loro azioni”. Un’emergenza che intende risolvere soprattutto con i termovalorizzatori (“Abbiamo già individuato due aree a Palermo e Catania e a luglio, grazie ai poteri di commissario, approverò il nuovo piano rifiuti. Lavorerò perché vengano realizzati entro fine legislatura”). Altro settore critico della Giunta, l’assessorato alla Formazione: “Sarà posta la massima attenzione affinché l’assessorato proceda alla riforma da me annunciata in campagna elettorale”.
E annuncia i tempi del rimasto: “Entro luglio, spero prima. E dovrò partire dalla sostituzione dell’assessore all’Economia, Marco Falcone, eletto a Bruxelles, e che ringrazio per l’impegno profuso. La mia scelta sarà libera e autonoma e non potrà che ricadere su una figura di comprovata esperienza nel settore economico e conoscitrice dei conti della Regione”. Afferma che l’assenza dell’assessore Leghista Luca Sammartino, suo vice alla Presidenza, glii “pesa”: “Attendo la decsiione del Tribunale del Riesame contro l’interdizione dai pubblici uffici”. Infine, al di là delle valutazioni politiche, “a febbraio, quando scadranno i contratti, non intendo rinnovare molti dei vertici della burocrazia, dando spazio a nuove e volenterose generazioni di dirigenti”.
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