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Scomparsa di Biagio Conte, tutti i messaggi di cordoglio

Numerosi i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Biagio Conte, il fondatore della Missione di speranza e carità

Foto Facebook

La scomparsa di Biagio Conte lascia un vuoto incolmabile a Palermo. Anche nelle ultime ore più drammatiche tutta la città si è stretta attorno a fratel Biagio, a testimonianza del valore dell’eredità umana che oggi ci lascia e che non dobbiamo disperdere. Resterà per me indimenticabile l’ultimo incontro di pochi giorni fa con Biagio Conte, durante il quale mi ha raccomandato di non dimenticare mai i poveri. Di fatto, un’eredità lasciata alla città da custodire con senso di responsabilità. È con questo spirito di che l’amministrazione e la nostra comunità devono a stare vicini alla Missione speranza e carità che continuerà a essere un punto di riferimento per Palermo anche se da oggi dovrà fare a meno del suo fondatore, della sua guida che resterà comunque fonte di ispirazione per tutti noi”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha proclamato per oggi il lutto cittadino esponendo a mezz’asta le bandiere in tutte le sedi istituzionali e le scuole di ogni ordine e grado. Le disposizioni dovranno essere mantenute fino al giorno in cui verranno celebrate le esequie.

“Ho appreso con profondo dolore la triste notizia della morte di Fratel Biagio, punto di riferimento, non soltanto a Palermo, per chi crede nei valori della solidarietà e della dignità della persona, che ha testimoniato concretamente, in maniera coinvolgente ed eroica”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Il rimpianto e la riconoscenza nei confronti di Biagio Conte vanno espressi consolidando e sviluppando anche in futuro le sue iniziative affinché il ricordo della sua figura sia concreto e reale, così come è stato il suo esempio“, conclude.

Esprimo le mie più sentite condoglianze ai familiari di fratel Biagio Conte, agli assistiti e ai volontari della sua Missione. Oggi il missionario ci ha lasciati dopo giorni di sofferenza, ma il suo ricordo resterà indelebile. Con il suo impegno quotidiano e instancabile in favore degli ultimi, ci ha ricordato come, per ogni cristiano, la carità sia una condizione essenziale della propria esistenza umana e attuazione concreta della propria fede. Consapevole che la sua perdita lascia un vuoto incolmabile, posso solo affermare che il suo esempio sarà più vivo che mai nell’ispirare le mie personali azioni di solidarietà verso il prossimo e quelle del mio governo“. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, appresa la notizia della morte di Biagio Conte.

Anche i sindacati, il mondo del lavoro, rende omaggio al missionario laico Biagio Conte, morto oggi, chiedono che sia custodita la Missione speranza e carità che da 30 anni accoglie ogni giorno 600 poveri. “Se ne va una figura straordinaria, che ha incarnato due principi fondamentali, l’umanità e la speranza. Questo il suo lascito e l’auspicio è che possa essere coltivato, in questi tempi bui“, innanzitutto facendo in modo che la Missione presso cui hanno trovato conforto e speranza in tanti, sia messa nelle condizioni di andare avanti, afferma il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino.

Biagio Conte “ha lasciato a tutti noi una grande lezione di umanità, di altruismo, di rispetto per tutti, e soprattutto di impegno per la collettività, sempre dalla parte degli ultimi, di tutte le persone senza alcuna distinzione di sesso, razza, religione. Valori che fanno fortemente parte del nostro sindacato, e che dovrebbero guidare le azioni di tutti”, per il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, che aggiunge: “Ci auguriamo che tutte le istituzioni si attivino affinché la Missione speranza e carità continui a svolgere il suo importante operato nel solco di tutto quello che Biagio Conte ci ha insegnato”.

Anche la Uil Sicilia, guidata da Luisella Lionti, esprime “profondo cordoglio”: “Fratel Biagio si è sempre battuto a favore dei poveri e degli indigenti senza mai chiedere nulla in cambio. La sua morte lascia un grande vuoto, chiediamo alle istituzioni di seguire il suo esempio e di non dimenticare i suoi insegnamenti”.

La morte di Biagio Conte, per la Cisal, “lascia un vuoto incolmabile in Palermo e nei palermitani, in chi lo ha conosciuto e in chi ne ha seguito l’esempio nell’attenzione agli ultimi e ai più deboli. La Cisal si stringe alla Missione speranza e carità fondata dal missionario laico, rivolgendo un appello alle istituzioni: non si tradiscano gli insediamenti di Biagio Conte e si faccia tutto il possibile per continuare la sua opera a favore dei più bisognosi, sostenendo la Missione”.

È una grandissima perdita, quella di un uomo che ha dedicato con amore la sua vita all’affermazione dei diritti di tutti andando oltre la legge e oltre la legalità della legge degli Stati. Siamo qui raccolti in preghiera piangendo sapendo che lui in questo momento è certamente sereno”. Così l’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, al suo arrivo nella Missione di speranza e carità, per dare l’ultimo saluto al missionario laico Biagio Conte morto a causa di una grave malattia. “Mi ricordo quando abbiamo condiviso la perdita di Madre Teresa di Calcutta – ha proseguito – mi recai a esprimere il mio dolore alle suore e mi accolsero sorridendo e dicendomi ‘perche sta piangendo? Ora sta molto meglio di noi’. È la forza della fede“. E poi ha ricordato anche le tante battaglie combattute assieme: “Non ha mai perso il suo sorriso, sempre con la sua grande capacità di vedere oltre la miseria e gli egoismi di ogni giorno”, ha concluso.

“Palermo piange uno dei suoi figli migliori, che ci lascia una grande eredità. Quella dell’importanza della cura del prossimo, del dono di se stessi per il bene della comunità. Sono certo di interpretare i sentimenti di tutto il Consiglio Comunale nell’affermare che oggi è un giorno triste per la nostra città ma che proprio nell’insegnamento e nell’esempio di Biagio Conte dobbiamo saper trovare la speranza e un nuovo stimolo al nostro impegno a servizio della nostra comunità”. Lo dice il presidente del Consiglio comunale, Giulio Tantillo.

“La Sicilia piange per la scomparsa di Biagio Conte, l’angelo dei poveri. Un uomo dalla rara bontà, da sempre a difesa degli ultimi.  A Palermo aveva fondato la Missione speranza e carità, e aveva dato aiuto a tanti bisognosi.  Continuino a vivere le sue opere e i suoi insegnamenti”. Lo scrive su Twitter Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento.

“La morte di fratel Biagio lascia un vuoto immenso in chi lo ha conosciuto e in chi ne ha seguito l’esempio nell’attenzione agli ultimi e ai più deboli. Rimarrà per sempre nei nostri cuori l’infinito amore che ha avuto per le donne e gli uomini ai margini della società e per la sua opera”. Lo afferma Legambiente Sicilia che “si stringe attorno alla Missione di speranza e carità, fondata dal missionario laico e alla sua famiglia”.

“Ha affermato con amore il rispetto dei diritti di tutti, a partire dagli ultimi. È stato un esempio di grande umanità e di amore incondizionato verso il prossimo, oltre gli egoismi e la disattenzione. Noi tutti abbiamo perso un grande uomo e lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto in questi anni”. Questo il commento di Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano che, a nome dell’Anci Sicilia, esprimono cordoglio per la scomparsa di Biagio Conte.

L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice e “i fratelli, le sorelle e la grande famiglia della Missione di speranza e carità annunciano la morte del missionario laico fratel Biagio Conte”, fondatore della cittadella dei poveri. “Oggi il Signore chiama la nostra Chiesa che è in Palermo, chiama ciascuno di noi – afferma il vescovo – a raccogliere il testimone di un esempio così fulgido. La sua vita, segno per l’intera città degli uomini, manifesta la fede in Dio alimentata dal Vangelo, la speranza vissuta nella radicale povertà e la carità senza limiti che contribuisce alla trasfigurazione della convivenza umana a partire dai più poveri“. L’opera di fratel Biagio, aggiunge don Corrado, “incoraggiata e confermata dalla visita di Papa Francesco, manifesta il volto della Chiesa povera e dei poveri“. L’arcivescovo si stringe “affettuosamente ai genitori e ai familiari di fratel Biagio” ed esorta “a offrire preghiere di suffragio e a porre gesti concreti di carità, di riconciliazione e di pace”.

“La Chiesa di Sicilia piange la sua scomparsa ma è edificata dalla sua vita operosa e concreta donata agli ultimi e ai dimenticati. Ha vissuto il suo carisma di discepolo della carità alla sequela di Cristo, centro della sua esistenza e missione”. Così Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana.

“Se n’è andato l’uomo più onesto che abbia mai conosciuto: viveva per i poveri e non chiedeva mai da dove venivi, era sempre ospitale con tutti”. Lo ha detto  Vincenzo Agostino, il padre ‘coraggio’ che da oltre trent’anni chiede si faccia luce sulla morte del figlio Nino, l’agente ucciso assieme alla moglie incinta Ida Castelluccio nel 1989 in un agguato di mafia. Con la sua lunga barba bianca che reclama verità e giustizia, si è presentato alla Missione speranza e carità per rendere omaggio a Biagio Conte.

“La consulta per la pace e i diritti umani esprime il proprio cordoglio per la morte di fratello Biagio Conte. La sua opera incessante è stata volta a costruire concretamente il volto di pace della città di Palermo, catalizzando le energie migliori della città, valorizzando il ruolo della società civile ben oltre quello dei poteri pubblici. Ha tradotto in modo concreto la propria Fede, rendendosi vicino agli ultimi, contribuendo fattivamente all’avvicinamento delle diverse tradizioni religiose della nostra città. Auspichiamo quindi che la sua opera possa trovare la sua giusta valorizzazione e prosecuzione attraverso l’opera fattiva dei cittadini così come dello stato e degli enti locali”. Lo ha detto Francesco Lo Cascio, portavoce della Consulta per la Pace.

Fino all’ultimo ripeteva ‘non perdiamo la speranza’. Lo ha detto a tutti quelli che negli ultimi giorni sono venuti a trovarlo, medici, infermieri, ma anche politici: voi non avete soltanto una professione avete una missione da compiere: vivere la vita aiutando chi soffre e vive ai margini della società. Ognuno può fare qualcosa per aiutare e alleviare le sofferenze degli ultimi“. Così Francesco Russo, medico volontario della Missione speranza e carità, ricorda il missionario laico di Palermo Biagio Conte scomparso stamane dopo una grave malattia. “Noi tutti siamo rimasti molto sorpresi perché nonostante le sue gravi condizioni di salute aveva sempre parole di conforto, incoraggiamento e forza per chi lo circondava – ha aggiunto – ma anche lui diceva di averne bisogno e ripeteva ‘statemi vicino, aiutatemi’, ma con un cuore e una tenerezza che rimarrà con noi per la vita”.

“La scomparsa di Biagio Conte ci riempie di tristezza. La sua vita con e per gli ultimi è stata una testimonianza quotidiana di una scelta di campo. Quella dalla parte di chi si trova ai margini, dalla parte degli esclusi. Ha dato corpo alle parole accoglienza, solidarietà, condivisione, eguaglianza. Una voce e un sorriso che resteranno per sempre testimonianza contro la disumanità e la paura nei confronti del diverso, dello straniero”. Così il vicesegretario del Partito democratico e vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Peppe Provenzano.

“È difficile con un solo post spiegare cosa è stato l’incedere di Biagio Conte in questa vita terrena, cosa ha lasciato a Palermo, cosa lascia a tutti noi”. Lo scrive su Facebook Davide Faraone, deputato di Azione-Italia Viva. “E non è un testamento umano e morale, è la parola diventata azione, costante di una quotidianità che ha visto mantenuta la direzione verso il valore dell’umiltà e l’amore. Il fondatore della Missione Speranza e Carità ci ha indicato la strada per uscire da questa profonda crisi dell’umanità, ci ha insegnato che gli ultimi non possono essere ignorati, né marginalizzati ancora di più. La vita è pregevole se si aiutano gli altri a stare meglio. Fratel Biagio è stato il conforto che ha aiutato donne e uomini a sopravvivere. Oggi è una triste giornata, lo sarebbe ancora di più se dopo tutto il lavoro fatto non traessimo un puro insegnamento: aiutare chi ha bisogno, renderci attivi e fattivi, non commentare ma fare. In silenzio. La distrazione è una bella comodità, ci fa dimenticare presto ogni altrui difficoltà. Avremmo ancora avuto bisogno della tua potente mano, con la quale aiutavi chiunque incrociasse il tuo sguardo caritatevole. Buon viaggio, Fratel Biagio”, ha concluso.

“La Sicilia tutta piange Biagio Conte, uno dei suoi figli migliori. Una notizia che crea un grande vuoto in ciascuno di noi. Fratel Biagio ci lascia una eredità immensa, quella dell’importanza della cura del prossimo, dell’amore incondizionato, del donarsi silenziosamente per il bene della comunità”. Una scelta di vita che ben si sposa con gli ideali di comunità che contraddistinguono il mondo di Confartigianato Sicilia che con i propri vertici, i propri artigiani e le proprie imprese, si stringe in preghiera, profondamente commosso, al fianco della Missione Speranza e Carità fondata dal missionario laico.

“Palermo adesso ha un compito importante – dicono i vertici della federazione regionale –, seguire le impronte di fratel Biagio, dare continuità alla sua opera di amore, non lasciando indietro nessun bisognoso. Nelle sue ultime parole, a fatica alla messa di Natale, la consegna della sua eredità spirituale: ‘Cercate di rendere migliore questo mondo’. Lo dobbiamo ai nostri poveri. Lo dobbiamo al nostro missionario”.

“Un uomo buono, che ci ha insegnato tante cose, che ha fatto del bene e che ha spiegato al mondo, scegliendo una vita senza averi e al servizio degli altri, come sia possibile una strada differente da quella che tutti percorriamo senza nemmeno rendercene conto, come fosse l’unica. Grazie Biagio Conte, grazie fratello di tutti noi per la tua testimonianza terrena, e buon proseguimento nella tua nuova vita. Riposa in pace come meriti”.  Lo scrive su Facebook l’eurodeputato Dino Giarrusso.

“Biagio non ha predicato il Vangelo: lo ha vissuto, lo ha incarnato. Con i fatti e non solo con i discorsi, ci ha insegnato che la Parola evangelica è scomoda, a volte urticante, perché ci parla di un Dio da accogliere, prima che da cercare. Un Dio che si manifesta nelle persone fragili, povere, ferite nell’anima e anche nel corpo. Persone che, prima che ‘aiuti’, cercano fratelli capaci di mettersi nei loro panni. Questa è la responsabilità che ci lascia Biagio: di diventare più umani, più accoglienti“. Lo ha affermato Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele.


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