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“Se chiami i Carabinieri ti ammazziamo la famiglia”, fermati i due presunti autori di una rapina a mano armata in distributore benzina

Nella ricostruzione dei fatti, particolarmente significativi due episodi registrati dai vari impianti di videosorveglianza esaminati dai Carabinieri

Su delega di questa Procura distrettuale della Repubblica, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Paternò hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale etneo nei confronti dei seguenti individui, entrambi gravati da pregiudizi di polizia: Angelo Gulisano, nato a Paternò il 21.01.1991; Vincenzo Spitaleri, nato a Paternò il 16.02.1976; poiché gravemente indiziati, allo stato degli atti e in relazione alla fase processuale che non consente ancora il contraddittorio tra le parti, di “rapina aggravata in concorso”.

Il provvedimento restrittivo del massimo rigore è stato emesso all’esito di indagini coordinate da questa Procura e svolte da gennaio a marzo di quest’anno, che hanno consentito di evidenziare elementi indizianti, univoci e convergenti, circa la diretta partecipazione dei due soggetti alla rapina perpetrata lo scorso 2 gennaio, ai danni del distributore di carburante “Iblea Petroli”, situato nel centrale Corso Italia di Paternò.

L’attività investigativa, sviluppata mediante attività tecnica e dinamica, nonché corroborata dagli esiti della visione dei filmati di videosorveglianza presenti nell’area e sulle vie d’accesso e fuga, ha infatti documentato come gli odierni indagati, intorno alle 13, travisati da cappucci e passamontagna, sarebbero giunti nei pressi dell’area di rifornimento a bordo di un motociclo Honda “SH” nero con targa oscurata, condotto da Spitaleri Vincenzo.

Nella circostanza Gulisano Angelo, disceso velocemente dal mezzo, dopo aver estratto una pistola verosimilmente 9×21, avrebbe minacciato un dipendente facendosi consegnare l’incasso dell’intero fine settimana di capodanno, calcolato in oltre 9mila euro, pronunciando la frase “se chiami i Carabinieri ti ammazziamo la famiglia”, tentando altresì di colpire con il calcio dell’arma il commesso. La coppia, compiuta l’azione criminosa, durata complessivamente quasi 2 minuti, utilizzando lo stesso ciclomotore, si sarebbero quindi immediatamente dati alla fuga per le vie limitrofe.

Nella ricostruzione dei fatti, particolarmente significativi due episodi registrati dai vari impianti di videosorveglianza esaminati dai Carabinieri.

Il primo, riguarda le fasi immediatamente antecedenti alla rapina, durante le quali un utente del distributore, probabilmente ignaro di cosa stesse per accadere, salutava uno degli indagati qualche istante prima del raid, riconoscendolo a bordo dello scooter. Al riguardo, le investigazioni permettevano d’identificare il casuale avventore in uno zio di Gulisano Angelo, elemento che ha ulteriormente rinforzato il quadro indiziario a carico dei due soggetti.

Il secondo riguarda invece i momenti successivi all’azione criminale, in cui i presunti rapinatori, venivano ripresi mentre stavano rincasando a bordo di uno scooter SH nero – come quello utilizzato nella rapina – e con gli stessi abiti indossati dai malviventi alcuni minuti prima.

Entrambi i soggetti sono stati tradotti nel carcere di piazza Lanza.


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