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Segregò una coppia in una grotta di Messina: condannato a 18 anni

Al centro del processo una storia che si è consumata in un contesto di degrado e povertà

La Corte d’Assise d’Appello di Messina ha confermato la condanna a 18 anni per Anis Ben Amir, un tunisino accusato di aver costretto una coppia di clochard, un uomo e una donna, a vivere giorni di segregazione e violenze in una grotta nella zona di San Ranieri dove si era rifugiato nel maggio 2020. Era, inoltre, accusato di aver aggredito un connazionale.

La Corte (Bruno Sagone presidente e Maria Teresa Arena a latere) ha accolto la richiesta dell’accusa rappresentata dal sostituto pg Adriana Costabile che aveva sollecitato la conferma della sentenza. Al centro del processo una storia che si è consumata in un contesto di degrado e povertà. Fu portata alla luce dalla polizia indagando su un’aggressione di un altro tunisino, avvenuta nella zona di San Raineri.

Indagando su questa vicenda i poliziotti sono risaliti al tunisino, scoprendo inoltre che aveva segregato anche una coppia di clochard. Le vittime, costituite parte civile, sono state rappresentate dagli avvocati Antonio Giacobello, Antonio Arena e Goffredo Sturniolo, mentre il tunisino è stato difeso dall’avvocato Melita Cafarelli.


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