Beni per mezzo milione di euro sono stati dai carabinieri di Palermo a due persone ritenute esponenti di Cosa Nostra: si tratta di Francesco Terranova, reggente della famiglia mafiosa di Villabate, e di Vito Traina, ritenuto affiliato alla stessa famiglia. Secondo la Dda del capoluogo siciliano, l’impresa di cui era formalmente titolare Traina era in realtà di Terranova, che grazie al metodo mafioso l’avrebbe messa in una posizione di monopolio nel mercato locale delle poedane di legno.
Terranova – indagato nell’ambito dell’operazione di servizio denominata “Luce” per il reato di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e riciclaggio – fu arrestato lo scorso aprile ed è attualmente detenuto. In passato era stato condannato definitivamente per il ruolo di vertice nella mafia di Villabate e aveva finito di scontare la pena nel 2021. Quanto a Traina, anche lui fu indagato nella stessa inchiesta per il reato di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e riciclaggio; anche lui è detenuto.
I beni sequestrati sono un’impresa individuale e il relativo patrimonio aziendale, a Palermo, con attività commercio all’ingrosso di imballaggi; un rapporto bancario; somme per 7.600 euro e 8.100 euro in contanti.
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