Un arresto per caporalato nei confronti dei connazionali a Palagonia, in provincia di Catania. I finanzieri della Compagnia di Paternò hanno tratto in arresto un marocchino per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” e sequestrato il furgone utilizzato per il trasporto dei lavoratori. L’uomo accompagnava nei campi di agrumi con il mezzo alcuni lavoratori. I militari, dopo avere seguito il veicolo hanno identificato tre migranti, oltre responsabile, mentre lavoravano.
I militari hanno accertato le condizioni di sfruttamento del lavoro nei confronti dei braccianti agricoli, la mancanza di contratto, retribuzioni inferiori a quelle previste dai contratti collettivi nazionali, l’assenza di dispositivi di protezione individuale, la mancata effettuazione della visita medica obbligatoria, la non concessione del giorno di riposo settimanale. È inoltre che il ‘caporale’ ha sublocato agli altri braccianti agricoli un immobile nella propria disponibilità in condizioni particolarmente degradanti, con gravissime violazioni in materia igienico-sanitarie riscontrate. Da quanto dichiarato dai lavoratori sfruttati è emersa la condizione di stato di bisogno, dettata dalla necessità di inviare gran parte della esigua retribuzione alle famiglie rimaste nei Paesi d’origine.
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