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Si torna a scuola: il Tar sospende le ordinanze di chiusura anche ad Agrigento ed Enna

È la stessa procedura già vista con gli altri comuni capoluogo in Sicilia, ultimi Siracusa e Trapani e prima ancora di Palermo, Messina e Agrigento

Il presidente del Tar della Sicilia ha accolto l’istanza cautelare presentata contro le ordinanze firmate dai sindaci di Enna e di Agrigento che disponevano una nuova chiusura delle attività didattiche in presenza e l’attivazione della dad. È la stessa procedura già vista con gli altri comuni capoluogo in Sicilia, ultimi Siracusa e Trapani e prima ancora di Palermo, Messina e Agrigento.

Il Tribunale ha confermato il provvedimento di sospensione già adottato venerdì 13 nei confronti di analogo provvedimento sindacale e ribadito come non sembri esserci spazio per i Comuni di disciplinare l’attività scolastica in stato di emergenza sanitaria diversamente rispetto a quanto attualmente stabilito dalla legge statale, alla cui competenza appartiene la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 trattandosi di “profilassi internazionale”.

I Comuni di Agrigento e di Enna sono attualmente in zona arancione mentre la normativa nazionale consente interventi restrittivi solo nelle zone rosse, né gli atti regionali che appaiono consentire ai sindaci l’adozione di misure restrittive in materia scolastica anche in zona arancione possono derogare alla disciplina nazionale. La pronuncia del Tribunale amministrativo regionale comporta la sospensione immediata dell’ordinanza ed il rientro in presenza nelle scuole. L’udienza per la trattazione collegiale è stata fissata per il 10 febbraio.

Gli avvocati Fabrizio Dioguardi e Carla Calafato esprimono “soddisfazione per la pronuncia del Tar che ha accolto anche il ricorso avverso l’ordinanza del sindaco di Agrigento, che aveva chiuso le scuole in zona arancione”. I due legali, che assistono un gruppo di genitori autori di ricorsi anche in altre province dell’isola come Palermo e Trapani, “si augurano che questo provvedimento costituisca uno stimolo per la Regione, affinché metta in atto i provvedimenti necessari per porre fine alla situazione di caos creata dai sindaci per una errata interpretazione delle norme vigenti”.


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