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Siccità in Sicilia. Prima la Cnn, adesso il New York Times: “l’isola teme ora di perdere anche i turisti”

Il quotidiano americano nota che parte dell'Italia meridionale e di altri paesi sono messe alla prova da una delle peggiori siccità degli ultimi decenni

La copertina del NYT

La siccità in Sicilia approda sul New York Times: “Dopo aver perso i raccolti a causa della mancanza d’acqua, l’isola teme ora di perdere anche i turisti”, titola oggi il quotidiano americano notando che parte dell’Italia meridionale e di altri paesi sono messe alla prova da una delle peggiori siccità degli ultimi decenni. “Siamo costretti a sacrificare i danni all’agricoltura, ma dobbiamo cercare di non far danni al turismo perché si peggiorerebbero ulteriormente le cose”, ha riferito Salvatore Cocina, capo della Protezione civile dell’isola, osservando che la stragrande maggioranza dell’acqua disponibile in Sicilia finisce ad uso agricolo. In confronto la popolazione ne usa solo una frazione anche quando durante l’estate arrivano milioni di turisti.

L’impatto, a dispetto dei razionamenti, si è però fatto sentire su alcune strutture turistiche minori: “Alcuni piccoli bed and breakfast hanno dovuto ritirare stanze dal mercato o indirizzare i clienti ad altri hotel”, ha detto al Times Francesco Picarella, responsabile di Federalberghi ad Agrigento. A suo avviso però, hanno creato più danni gli articoli di giornali che hanno parlato di turisti in fuga a causa dell’assenza di acqua: “Le prenotazioni sono calate significativamente dopo la pubblicazione di queste notizie, provocando un intervento della Regione per salvare al stagione turistica”.

Federalberghi si riferisce all’articolo pubblicato lo scorso 6 luglio dalla Cnn, in cui descrive nei dettagli tutti i disagi che gli eventuali turisti devono affrontare a causa della carenza d’acqua in particolare nella Valle dei Templi. L’articolo non si sofferma su Agrigento e descrive anche tutte le carenze idriche dell’isola.

La principale Tv americana inizia così: “I piccoli hotel e i B&b sono costretti ad allontanare gli ospiti non avendo abbastanza acqua per garantirgli un wc con lo scarico o una doccia dopo una giornata trascorsa nella calura estiva” e conclude senza alcuna nota positiva, anzi: “Le soluzioni sono complicate, persino per un’isola circondata dall’acqua. I tre impianti di desalinizzazione che potrebbero purificare l’acqua di mare della Sicilia per uso potabile, igienico-sanitario o irriguo sono chiusi da più di 10 anni. Rimetterli in funzione, o perforare nuovi pozzi, richiederà tempo. E il tempo è un’altra cosa che l’isola sta finendo“.


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