di Luca Signorelli e Miriam Colaleo
Sua altezza reale Edward Mountbatten Windsor, lord di Kent, conte di Downpatrick si unisce in matrimonio con lady Sara, duchessa di Salsbury, nata a Siracusa. Le nozze si terranno il 12 marzo alla chiesa di St George e il ricevimento a Buckingham Palace. Abbigliamento richiesto: uniforme o completo con cappello. Testimoni dello sposo: William e Kate. Della sposa: Eugenia di York e Jack Brooksbank. L’invito è stato realmente recapitato ad alcuni parenti della sposa a Siracusa, con tanto di programma dei festeggiamenti e due pagine web per conoscere meglio la nuova coppia reale. Stupiti, i parenti siracusani contattano SiracusaNews contenti di questo “Royal wedding”, anche perché – si legge sul sito dedicato – “c’è una nuova dama a Buckingham Palace”. Adesso: Sara è un nome di fantasia, le premesse e il resto della storia sono realmente accaduti. La conclusione… beh, basti pensare che ormai per noi la storia si chiama: “Finta principessa”.
L’invito. Carta patinata, dorature, grafia ricercata e una corona sull’intestazione. Il programma dei festeggiamenti prevedeva balli fino a mezzanotte, quando il “granduca e la granduchessa, una volta affacciati, con una pioggia di rose daranno inizio al meraviglioso spettacolo dei fuochi d’artificio”, al termine dei quali sarà servita la torta nuziale, quindi i ringraziamenti. Vietato portare telefoni cellulari e macchine fotografiche, tablet e videocamere.
Il video. I due hanno realizzato un video inviato a parenti siracusani in cui raccontano la loro storia, come si sono conosciuti. Edward, insomma, si presenta alla famiglia della futura principessa. E lo fa con un’inflessione strana. Non sembra un inglese che si sforza a parlare in italiano, ma un italiano che finge di avere un’inflessione inglese. Tant’è, i parenti a Siracusa un po’ ci credono, ma la smorfia di disappunto è evidente. Solo che quasi nessuno di loro potrà andare a Londra al matrimonio, non c’è abbastanza stabilità economica per permettersi viaggio e pernotto e la futura lady non fa riferimento a ospitalità. Quasi tutti intendono rifiutare l’invito, pur congratulandosi con lei. Qualcuno vuole andarci invece. Dei regali, non si fa cenno. Ma cosa vuoi regalare a una duchessa?
I siti internet. Due, per ognuno degli “sposi”. Lei, nata a Siracusa, a 7 anni le viene diagnostica una malattia genetica degenerativa e invalidante che la porta a perdere la vista. Ed è vero. Poi si parla di volontariato, studi universitari al nord Italia, il trasferimento a Londra, l’incontro con Edward in una clinica privata (dove lei è tirocinante) e la frequentazione al maneggio. E quindi le passioni, i premi, l’incontro con la regina Elisabetta che le conferisce il titolo di lady e l’onorificenza di Dama di Gran Croce. E tante foto. Edward è invece un membro della famiglia reale britannica e un parente di sua maestà la Regina Elisabetta II in quanto il bisnonno, il Principe George Edward Windsor, era uno dei fratelli di Re Giorgio VI, padre della Sovrana. E via con i racconti dell’infanzia, i giochi e lo studio con William e Harry, vita privata e passioni. E una foto di famiglia: perché i due avrebbero avviato le pratiche per l’adozione di tre bambini chiesti in affidamento. I tre piccoli, cui si sarebbe aggiunta una bimba ucraina orfana, li chiamano mamma e papà.
Le contraddizioni. “Il bisnonno era uno dei fratelli di Re Giorgio VI”. Basta questo per verificare dall’albero genealogico la mancata parentela diretta di Edward con la Regina. C’è effettivamente un Edoardo, conte di Wessex, ma è il quarto figlio della regina Elisabetta e fratello minore di Carlo. Non corrisponde nemmeno seguire la discendenza dei fratelli di Re Giorgio VI. Edward Mountbatten Windsor, lord di Kent, conte di Downpatrick non c’è. E quella foto reale con i bambini…
L’associazione. Quella foto. La troviamo all’interno di una pagina Facebook di un’associazione culturale per lo spettacolo su un set organizzato per conto di una presunta “associazione nobiltà inglese”. Ma il nome dei bimbi non corrisponde con quelli sul sito della principessa. E manca pure Edward. Però, a guardar meglio… c’è un altro nome. E cercando tra le pagine dell’associazione che ha realizzato il set fotografico, che si occupa di “prestare” maestranze artistiche, lo troviamo. È un attore e scenografo, anche premiato. E i bambini sarebbero figuranti, ingaggiati per mezza giornata. Non ci sono orfani e nessuno di loro è mai stato in Ucraina.
La sposa. Ci mettiamo in contatto con la futura duchessa, una prima volta con il beneficio del dubbio. Ci facciamo raccontare della storia d’amore – iniziata nel 2017 frequentando il maneggio di Wimbledon – dei preparativi, dell’emozione per il grande giorno. “Sara” si dice restìa a rilasciare dichiarazioni – “non sono autorizzata dal Palazzo” – ma poi si sbottona: i pomeriggi a bere the con la cugina Eugenia, sua testimone di nozze, e il Natale con la “zia Elisabetta” (“sa, in famiglia, non usiamo titoli: per me sono sempre stati zia Elisabetta e zio Carlo”). Vogliamo sapere se la “riserva”, il principe Harry tanto discusso in questi giorni, ci sarà. “Non lo abbiamo invitato perché non ci piacciono come persone”.
L’associazione reali inglesi. Le nostre ricerche continuano in ogni direzione, facciamo fatica a metterci in contatto con l’associazione artistica che – a quanto pare all’oscuro di tutto – non rilascia dichiarazioni ma ci fanno sapere che hanno curato la ricerca di attori e lo shooting fotografico che sarebbe servito per rinnovare il catalogo dell’associazione reali inglesi, la cui presidentessa (di cui non conosciamo il nome) non è interessata a rilasciare dichiarazioni. Ma non riusciamo a trovare alcuna associazione reali inglesi.
La finta duchessa. Risentiamo “Sara”, questa volta a carte scoperte. Le raccontiamo quello che sappiamo e le chiediamo con estrema chiarezza il motivo dell’inganno. Lei insiste, ci dice che è tutto vero, che si sposerà, che vive a Londra (ci risulta invece che viva in Italia). Le chiediamo perché, facendo delle ricerche, non esista alcun Edward Mountbatten Windsor alla Camera dei Lord, perché al titolo di “Earl of Downpatrick” corrisponda un’altra persona e perché la foto con i bambini è di uno studio fotografico. Le risposte sono vaghe, a volte contraddittorie ma continua a ripetere: “è tutto vero“. A marzo sarà la moglie di Edward e dirà sì, proprio a Windsor.
Il duca. Finalmente riusciamo a metterci in contatto con Edward lord di Kent, Earl di Downpatrick e duca di Glouchestershire che noi chiameremo semplicemente Leonardo (nome di fantasia). “Lei sa che a marzo si sposa?”, lui ride, poi diventa serio: “scusi in che senso?”. L’uomo, come vi abbiamo già detto, è attore e scenografo. Presente in diversi film in costume e di guerra. Quando gli chiediamo di “Sara” ammette candidamente di averci lavorato e di averla incontrata due volte: una volta per registrare un video di presentazione della “lady” e una per fare il quadretto di “famiglia” con i 4 bambini “adottati”: “Sapevo solo che dovevamo fare un lavoro per un’associazione di reali inglesi per una rivisitazione storica, a “Sara” serviva qualcuno che presentasse il suo personaggio. Mi aveva anche detto che ci saremmo dovuti rivedere per scattare delle foto in abito da matrimonio. Per il resto non so altro”.
La cugina della duchessa. Siamo alla fine della saga. Veniamo contattati da una presunta cugina di “Sara”, dallo stesso numero telefonico della sedicente duchessa. Ci spiega ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, che la storia è vera, anzi verissima. Che chi la mette in dubbio è solo invidioso. Ci facciamo passare Sara (anche se a noi sembra la stessa voce) e ricomincia la solita nenia: è vero, si sposerà, a Siracusa i suoi parenti sono solo invidiosi perché lei è passata da “bella addormentata”, come la chiamavano, a una vera principessa con tanto di titoli e tiara. Cambierà location, però, a questo punto. E i suoi invitati siracusani non saranno più invitati. Non sono degni di partecipare.
E non finisce qui. “La bella addormentata, quella che stava sempre sui libri” ha il suo riscatto con tanto di sito che annuncia la nuova lady a Buckingham Palace e che può permettersi di chiamare “zia” quella che è stata una delle donne più potenti del pianeta. Forse è tutta qui questa storia che abbiamo provato a riassumere in pochi passaggi. Una storia degna di una serie tv, una donna siracusana, con una storia difficile alle spalle, che trova l’amore a Londra e scopre alla fine di essersi innamorata di un membro della famiglia reale. Meglio di Notting Hill e di Pretty Princess. Una storia che però si rileva una bolla di sapone, una magia, inventata forse per far colpo sui parenti, colpevoli di averla spesso sottovalutata, forse per creare una realtà parallela che è più bella della vita di ogni giorno. Forse un’operazione di marketing, o solo uno scherzo. Non lo sapremo mai. A una domanda sola la duchessa Sara non ha saputo dare una risposta convincente: cosa sarebbe successo se i parenti, entusiasti di partecipare a un matrimonio reale, avessero fatto le valige e si fossero presentati a Windsor in quel giorno di marzo?
Luca Signorelli e Miriam Colaleo
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