Le dichiarazioni del Presidente della Regione Siciliana, rese in occasione delle nomine dei Direttori delle Aziende Sanitarie, hanno destato le attenzioni di tanti e la preoccupazione da parte del Codacons. Infatti, Schifani parla di “un balletto inqualificabile”, di un sistema “incancrenito”, e denuncia il pessimo stato della sanità in Sicilia, dove la lottizzazione politica ha aggravato la situazione, rendendo le nomine nella sanità pubblica una questione di spartizione tra partiti, piuttosto che di merito o di competenza.
Il presidente ha espresso anche un netto rifiuto di continuare a subire pressioni politiche e – dice l’avvocato Bruno Messina, Vice Presidente Codacons Sicilia – ha promesso una maggiore severità verso i dirigenti sanitari, minacciando di rimuovere coloro che non raggiungeranno gli obiettivi, come la riduzione delle liste d’attesa.
“Tuttavia – continua Messina – Schifani non ha fatto chiarezza, poiché ha criticato e segnalato l’esistenza di un vero e proprio “sistema” nella scelta dei manager sanitari, ma non ha fatto nomi e cognomi. In sostanza le dichiarazioni del Governatore rischiano di rimanere vuote se non saranno accompagnate da azioni concrete, soprattutto se Schifani non dovesse svelare i nomi dei dirigenti e dei politici che, negli anni, hanno partecipato alla lottizzazione delle cariche nella sanità, favorendo interessi di partito piuttosto che il benessere dei cittadini. Solo in questo modo si potrà iniziare un vero percorso di riforma, che possa restituire ai siciliani una sanità pubblica efficiente e al servizio della popolazione, altrimenti i cittadini continueranno a subire le conseguenze di liste d’attesa interminabili, della carenza di personale e di infrastrutture sanitarie inadeguate, mentre i fondi pubblici verranno spesi in modo inefficiente. La trasparenza sulle nomine e sui criteri con cui vengono scelti i dirigenti delle strutture sanitarie potrebbe essere il primo tassello per riformare un sistema che appare ormai logorato. Ma ciò richiede un impegno politico forte e una rottura netta con le pratiche del passato, che troppo spesso hanno favorito gli interessi di pochi a discapito del bene comune. Dunque chiediamo al Presidente Schifani che, oltre alle dichiarazioni pubbliche, faccia un passo ulteriore verso la trasparenza, denunciando chi, negli anni, ha favorito un sistema di nomine basato su interessi politici e non sul merito”
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