fbpx

In tendenza

Sit in dei lavoratori dei call center a Palermo: “Il Ministero del Lavoro avvii un Tavolo”

Una delegazione sindacale è stata ricevuta dal prefetto per rappresentare il dramma dei lavoratori del call center, al centro della vertenza legata al subentro di Ita ad Alitalia e al passaggio dell'appalto del servizio assistenza clienti a Covisian

Sit-in di protesta dei lavoratori Almaviva a Palermo, davanti alla prefettura. Una delegazione sindacale è stata ricevuta dal prefetto per rappresentare il dramma dei lavoratori del call center, al centro della vertenza legata al subentro di Ita ad Alitalia e al passaggio dell’appalto del servizio assistenza clienti a Covisian. In rappresentanza del Comune, era presente l’assessora Giovanna Marano. Il 21 ottobre scorso si era raggiunto un accordo che metteva in sicurezza i lavoratori. Ma qualche giorno fa Covisian ha dichiarato che l’intesa commerciale con Ita non è andata a buon fine e che il contratto per la fornitura del servizio di contact center scadrà a fine mese. “Il primo aprile purtroppo i lavoratori del call center ex Alitalia assunti in Covisian e quelli ancora in attesa di passaggio in Almaviva hanno ricevuto l’ennesima doccia fredda. Un accordo che aveva messo in sicurezza oltre 600 persone è stato disatteso in un unico momento, dicono per la Slc Cgil Palermo Emiliano Cammarata e Massimiliano Fiduccia. Oltre 500 i lavoratori a rischio.

Covisian ha disdetto un accordo sottoscritto al ministero del Lavoro, che vedeva il governo come garante. “Adesso siamo tornati indietro di 6 mesi e al prefetto – aggiungono Cammarata e Fiduccia – chiediamo che scriva una nota al ministero del Lavoro e delle politiche sociali affinché venga convocato immediatamente un tavolo per fare chiarezza in una vicenda che ha del grottesco: Covisian aveva preso degli impegni, Ita aveva preso degli impegni e il ministero del Lavoro era garante di questo accordo. È un problema che riguarda tutto il settore: purtroppo continuiamo a inseguire crisi industriali da ormai troppo tempo. Ci vuole una politica industriale seria per questo comparto. Chiediamo un tavolo in modo tale che il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali svolga il suo ruolo  di garante sul rispetto di un accordo che, se venisse disatteso, avrebbe non solo conseguenze sociali ed economiche ma sarebbe devastante su una situazione già compromessa”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni