Si è concluso con 4 condanne e un’assoluzione, per non avere commesso il fatto, il processo in tribunale a Siracusa per i danni causati nel carcere della città in occasione di una rivolta scoppiata il 9 marzo del 2020. La sentenza, con rito abbreviato, è stata emessa dal gup. Gli altri 19 indagati sono stati rinviati a giudizio in quanto hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario. La sommossa era legata alle restrizioni del primo decreto emesso dal presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, che sospese, a tempo indeterminato, la possibilità di colloqui visivi tra i detenuti e i propri familiari. In quella occasione fu necessario l’intervento delle forze di polizia esterne all’istituto penitenziario. Per questi fatti, la Procura di Siracusa, ha richiesto il rinvio a giudizio di 24 imputati.
In sede di udienza preliminare, davanti al gip del Tribunale di Siracusa, è stata stralciata la posizione di quattro imputati che hanno chiesto di essere sottoposti al rito abbreviato, mentre gli altri venti imputati hanno optato per il processo ordinario. Al termine della Camera di consiglio, il gip ha disposto il rinvio a giudizio per 19 imputati, 4 condanne per gli imputati giudicati in quella sede e, infine, una sola sentenza di non luogo a procedere, “per non avere commesso il fatto”, nei confronti di G.D. 31 anni. L’avvocato Natale Vaccarisi ha dimostrato “la totale assenza di responsabilità” del suo assistito, e per questo ne aveva sollecitato il proscioglimento in sede di udienza preliminare.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni