“Sono rimasto paralizzato, ma sto bene… solo la testa mi è rimasta, va tutto bene, il morale c’è, bisogna andare avanti e vediamo quello che viene… certo in queste azioni ci sono sempre delle ripercussioni, questa è stata la mia sorte. Da carabiniere non mi lamento e vado avanti… Unico rimpianto che la festa delle Comunioni dei bambini è stata macchiata da sangue e loro la ricorderanno per sempre”.
Parla con Agi il vice brigadiere Sebastiano Grasso, il sottufficiale che sei mesi fa è stato ferito al collo durante una rissa per un posto nella messa delle Comunioni, in una chiesa di Acireale, in provincia di Catania. Un paio di giorni fa dopo una degenza di sei mesi nell’unità spinale dell’ospedale Cannizzaro Grasso, è stato dimesso.
Di quel tragico pomeriggio ricorda: “Ho visto i miei colleghi un po’ in difficoltà, mia figlia era a venti metri e mi sono dato da fare per dare loro aiuto. A un certo punto mi giro e mi trovo di fronte un uomo che mi spinge e mi spara. Poi non ricordo più nulla. Non ho mai capito a chi lui ha mirato, se voleva spararmi o se mi sono trovato là per una tragica fatalità”.
Grasso, che è rimasto paralizzato, parla così dell’affetto dei suoi colleghi: “Non mi è mai mancato l’affetto di loro, dell’Arma dei carabinieri. Noi siamo una grande famiglia, ci vogliamo tutti bene. Noi portiamo la divisa. Quella divisa che ho messo al primo posto quel giorno”.
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