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Spese pazze in un ateneo siciliano: caso nuovamente archiviato

I magistrati avevano provato a riaprire solo la parte specifica sulle spese ritenute gonfiate

La procura della Corte dei conti non può riaprire un caso archiviato, senza emettere un decreto motivato: è per questo che la sezione giurisdizionale di appello della magistratura contabile siciliana ha nuovamente chiuso il caso del Cupa, il consorzio universitario di Agrigento, diretto, fino all’inizio dello scorso decennio, dal professore maltese Joseph Mifsud. Il danno erariale contestato ammontava a 131.861,91 euro, corrispondenti alle spese di rappresentanza, di missione e telefoniche poste in essere da Mifsud durante il proprio mandato. La procura regionale aveva archiviato l’indagine già nel 2012, ritenendo insussistente qualsiasi irregolarità sui rimborsi, mentre l’indagine generale era stata chiusa per prescrizione.

I magistrati avevano provato a riaprire solo la parte specifica sulle spese ritenute gonfiate, con un ricorso contro la sentenza del 2022 e aveva contestato a un’ex dirigente del settore Affari generali del Cupa, Olga Matraxia, un danno di 78 mila euro: il tentativo però è naufragato di fronte agli argomenti portati in giudizio dagli avvocati Girolamo Rubino, Massimiliano Valenza e Giuseppe Impiduglia. I legali hanno eccepito cioè l’avvenuta archiviazione di quella parte dell’indagine contabile e il mancato adempimento formale della riapertura motivata, possibile soltanto laddove emergano elementi nuovi oppure preesistenti ma occultati. La sezione giurisdizionale di appello ha così dichiarato nulli gli atti della pubblica accusa.


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