L’ordine regionale degli Assistenti Sociali ha scritto all’assessore regionale della Salute Giovanna Volo per chiedere delucidazioni sull’esclusione dal piano di stabilizzazione del personale Covid delle figure non sanitarie, in cui rientrano appunto gli assistenti sociali.
Lo ha fatto attraverso una lunga nota firmata dal presidente Giuseppe Ciulla.
“Alla luce delle recenti dichiarazioni rilasciate dall’Assessore alla Salute in merito all’esclusione, nel piano di stabilizzazione del personale COVID, delle figure professionali non-sanitarie, compresi gli assistenti sociali, desideriamo fornire alcune precisazioni in merito ai requisiti della nostra professione.
Premesso che sono già stati prorogati i termini per la stabilizzazione del personale dirigenziale e non dirigenziale del SSN, ovvero personale che ha maturato al 31 dicembre 2024 alle dipendenze di un ente del Servizio sanitario nazionale almeno diciotto mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022, secondo criteri di priorità definiti da ciascuna Regione.
Queste disposizioni sono state applicate, previo espletamento di apposita procedura selettiva e in coerenza con il piano del fabbisogno di personale, al personale dirigenziale e non sanitario, socio- sanitario e amministrativo reclutato dagli enti del SSN anche con contratto flessibile.
Considerato che in ambito sanitario e socio-sanitario, l’assistente sociale risulta professionista indispensabile in diverse aree quali quella materno-infantile, disabilità, dipendenze, patologie cronico-degenerative e nella tutela del benessere psico fisico della popolazione migrante.
In questo quadro di salute, ad elevata “rilevanza sociale”, la figura professionale dell’assistente sociale svolge un ruolo fondamentale nell’attuazione delle politiche sanitarie, di programmi specifici, di modelli organizzativi e di interventi integrati.
Gli assistenti sociali che lavorano all’interno dei servizi del SSN si occupano di prevenzione, trattamento e cura dei bisogni di salute in un processo metodologico che vede una “presa in carico di tipo progettuale” (quali budget di salute, PAI, PRI, ecc) capace di incidere in modo significativo anche sui “luoghi di vita” della popolazione.
Con la presente, quest’Ordine Professionale, vuole sottolineare che il decreto legge del 25 maggio 2021 n. 73, all’art. 34 (comma 9 ter) convertito nella L.106 del 23 luglio 2021, colloca il profilo professionale dell’assistente sociale (insieme a quello del sociologo e dell’operatore sociosanitario) nel ruolo Socio-Sanitario, sottraendolo al ruolo tecnico, in cui era storicamente collocato dal DPR 761/1979 in aderenza agli sviluppi normativi e formativi della professione, all’interno del “sistema sanitario e sociosanitario”.
Parimenti, il ruolo socio-sanitario dell’assistente sociale è riconosciuto nel vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al Comparto Sanità (approvato il 2 novembre 2022). Gli assistenti sociali sono collocati nell’Area dei professionisti della salute e dei funzionari nel profilo professionale del ruolo socio-sanitario.
Riteniamo sottolineare, altresì, che nel CCNL Sanità di cui sopra è specificato che il personale in servizio è automaticamente reinquadrato nel nuovo sistema di classificazione del personale già indicato nel CCNL stesso.
Ci sembra doveroso sottolineare l’importanza del lavoro svolto dagli assistenti sociali nel periodo della pandemia, a supporto di organici carenti, e che hanno continuato a fornire prestazioni professionali in diversi Dipartimenti e Servizi delle Aziende Sanitarie.
Ai fini di un processo di stabilizzazione, si chiede alle SS.LL. di prendere in considerazione la figura professionale di Assistente Sociale avente profilo giuridico socio-sanitario e relativi requisiti per la stabilizzazione secondo quanto previsto dal Decreto Milleproroghe”.
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