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Stato di crisi del settore Vitivinicolo: FdI chiede alla Regione di supportare gli imprenditori del comparto

Il deputato regionale di FdI Carlo Auteri assieme ad altri colleghi del partito, ha chiesto al Governo regionale di prendersi carico del problema, di supportare gli imprenditori in difficoltà e se necessario di dichiarare lo stato di crisi del settore

Attivare un tavolo tecnico sull’Uva Italia con l’obiettivo di dichiarare  lo stato di crisi del settore e supportare politicamente ed economicamente gli imprenditori in difficoltà. I deputati regionali di Fratelli d’Italia Carlo Auteri, Giorgio Assenza, Dario Daidone, Fabrizio Ferrara, Giuseppe Galluzzo, Giuseppe e Nicolò Catania, Marco Intravaia, Giuseppa Savarino e Giuseppe Zitelli hanno presentato una risoluzione per portare all’attenzione della III commissione Ars Attività produttive, presieduta dall’on. Gaspare Vitrano, la grave crisi nella produzione e distribuzione dell’uva da tavola siciliana (o Uva Italia).

I parlamentari regionali chiedono di aiutare le imprese nel parziale recupero delle perdite 2022, una moratoria sui mutui agrari, l’attivazione di ulteriori facilitazioni sui mutui con Irfis e Ismea e la pianificazione di un’attività di promozione da parte della Regione. Un settore che coinvolge 32 Comuni con una produzione annua di circa 5 milioni di quintali e 3 milioni di giornale lavorative, con costi di produzione intorno ai 50/60 cent di euro a fronte di un pagamento di circa la metà.

“Il comparto dell’uva da tavola siciliana versa in una situazione di profonda crisi – sottolineano i deputati FdI – a seguito della campagna di produzione e commercializzazione 2022 in cui il prezzo medio di vendita a 20-30 euro/ql per l’uva commercializzata allo stato fresco e quello di  7 euro/ql per l’uva non più idonea alla commercializzazione hanno generato una perdita netta per i produttori pari a circa duecento milioni di euro. L’aumento dei costi di trasporto e della logistica causati dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime, hanno accentuato la perdita di competitività del comparto se comparato al principale competitor, la Regione Puglia, in termini di produzione e di intermediazione. Ecco perché servono interventi da avviare nel più breve tempo possibile”.


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