Il Gup del tribunale di Termini Imerese (Palermo) Gregorio Balsamo ha rinviato a giudizio i tre imputati della strage di Altavilla Milicia (Palermo), avvenuta tra l’8 e il 10 febbraio dell’anno scorso. Il processo contro Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente inizierà il 6 marzo davanti alla corte d’assise di Palermo. I tre rischiano l’ergastolo: la donna aveva chiesto l’abbreviato ma per legge non è più possibile ottenerlo per questo tipo di reati, punibili appunto con la massima pena. Barreca è il padre di Kevin ed Emmanuel, di 16 e 5 anni, e marito di Antonella Salamone, madre delle altre due vittime, tutti e tre uccisi dopo terribili torture nella villetta degli orrori.
Il cadavere della Salamone venne fatto a pezzi e bruciato. Fina e Carandente, marito e moglie, sono ormai separati dopo che lei avrebbe intrecciato in carcere una nuova relazione con il suo legale, l’avvocato Franco Critelli. I due, appartenenti a un credo di religiosi esaltati, avrebbero condotto il “rito liberatorio dal demonio” al culmine del quale la moglie e i figli di Barreca furono assassinati. Barreca è in attesa della decisione della Cassazione, che deve decidere sulla sua imputabilità, dopo che il tribunale del riesame aveva annullato una decisione del Gip con cui era stato ritenuto incapace di intendere e di volere. I familiari della Salamone si sono costituiti parte civile e hanno chiesto di avere giustizia.
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