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Strage di Altavilla, individuato il gruppo di preghiera: indagati. Il racconto dell’amica della vittima: “Lei preoccupata”

Era frequentato dalla coppia di fanatici religiosi

Proseguono le indagini sul gruppo religioso frequentato da Massimo Carandente e Sabrina Fina, i due fanatici che avrebbero aiutato il muratore Giovanni Barreca a sterminare moglie e figli durante un rito di purificazione dal demonio.

Gli inquirenti avrebbero individuato i “fedeli” che incontravano la coppia e che con i due si riunivano in preghiera.

Gli adepti non sarebbero stati ancora interrogati.

Dalle indagini inoltre emerge che la 17enne figlia di Barreca, che ha confessato di aver partecipato alle torture e agli omicidi dei familiari – la madre Antonella Salamone e i figli Kevin, 16 anni, ed Emanuel di 5 – avrebbe usato il telefonino del fratello maggiore per fingere con gli amici che in casa tutto fosse normale. Nella villetta del palermitano invece si svolgevano i riti poi sfociati nelle violenze che hanno portato ai tre delitti.

Antonella Salomone “era preoccupata” per l’arrivo di Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia accusata della strage familiare di Altavilla Milicia insieme al marito della donna, Giovanni Barreca, e alla figlia di 17 anni. “Era preoccupata perché li avrebbe rivisti per la seconda volta”, ha detto Piera, la migliore amica della vittima, ai microfoni de La Vita in Diretta, il programma di Rai1 condotto da Alberto Matano. “Antonella mi aveva chiesto di esserci, nel caso potevo anche dormire lì da loro perché il mio compagno era partito e sarebbe rientrato il 6 febbraio, quindi io sarei stata sola qui ad Altavilla”, ma “all’ultimo momento ho avuto un compleanno”.

Piera racconta che Antonella non si sentiva sicura con queste persone in casa: “Mi chiedeva un consiglio su questa coppia, diceva che le mettevano contro il marito e i figli”. Proprio con la figlia maggiore c’erano dei problemi, “non andava tanto d’accordo con i genitori di Antonella, con i nonni materni. Antonella mi aveva chiesto di cercare una casa vacanza per i suoi genitori che dovevano venire in prossimità dell’estate, mi venne spontaneo chiederle perché non li ospitassero loro e lei mi rispose che Miriam non vede di buon occhio i nonni, non li vuole neanche per festeggiare i suoi 18 anni”. La presenza di demoni in casa? “Antonella non me ne parlava assolutamente”, ma “mi parlava delle problematiche che c’erano in famiglia, di quelle economiche”, del marito “che non era tanto espansivo e che non faceva una vita sociale, quella che invece avrebbe voluto fare lei”.

Negli ultimi mesi, Antonella si era anche rivolta a un’agenzia immobiliare: “Cercava casa per lei e per i figli“, perché lei e il marito “non avevano la patente e i ragazzi si muovevano a piedi o in bicicletta, quindi vivere lì”, nella villetta dove è avvenuta la strage, “non era molto sicuro. La nostra richiesta risale al 7 marzo 2023″, racconta a La Vita in diretta l’agente immobiliare a cui si era rivolta la donna. Come mai non ha trovato casa? “Perché le garanzie reddituali non erano presenti”, ha spiegato. “Senza buste paga, per me è difficile poter proporre dei clienti”. 


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