E’ in corso l’autopsia sui corpi di Mariam 55 anni, e Samah Zaouali 34 anni, madre e figlia, arse vive da Wajdi figlio trentenne e fratello delle vittime, lo scorso 13 giugno a Vittoria. L’esame viene effettuato presso la camera mortuaria del cimitero di Vittoria a seguito dell’incarico conferito dalla Procura (pm Martina Dall’Amico) al perito Giuseppe Algieri, medico legale. Anche la difesa di Wajdi, l’avvocato d’ufficio, Giovanni Ascone, ha provveduto a nominare un consulente; si tratta del medico legale Giuseppe Iuvara.
Il giovane avrebbe appiccato l’incendio con del liquido infiammabile: la madre e la sorella più grande morirono a poche ore dal fatto per le gravi ustioni e mentre in fin di vita furono ridotti il padre Kemal 57 anni e la sorella più piccola, Omaima 19 anni, ancora in condizioni serie nei reparti grandi ustioni del Civico di Palermo e del Cannizzaro di Catania. L’unica sorella rimasta illesa, perché impegnata con gli studi universitari fuori regione, è rappresentata dall’avvocato Italo Alia.
L’esame autoptico i cui esiti peritali verranno consegnati entro 90 giorni dovranno anche accertare l’eventuale presenza di sostanze combusibili residue, nei tessuti. Al termine degli accertamenti le salme verranno consegnate alla famiglia. Intanto, a quando dato sapere, il consolato Tunisino si farà carico di sostenere le spese delle esequie e del rimpatrio delle salme. Nell’incendio la casa di famiglia è andata completamente distrutta e la sorella che è rientrata a Vittoria, non appena saputo della tragedia è ospite di amici di famiglia, non avendo altri parenti vicino. Un’amica della ragazza ha avviato una sottoscrizione sulla piattaforma gofundme che ad oggi ha raccolto oltre 8.500 euro.
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