fbpx

In tendenza

Stromboli, l’esperto: “Situazione in costante evoluzione”

Lo ha spiegato all'Agi Gianfilippo De Astis, vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

“Per ora la situazione sullo Stromboli è in costante evoluzione. Per avere un quadro più chiaro bisogna attendere le prossime ore”. Lo ha spiegato all’Agi Gianfilippo De Astis, vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

“Negli ultimi due giorni – ha spiegato – abbiamo assistito ad un vero e proprio cambiamento dell’attività eruttiva dello Stromboli che ha mostrato una serie di cambiamenti non solo nei parametri geofisici monitorati (tremori, segnali di deformazione e instabilità dei versanti), ma anche di quelli strutturali. Abbiamo assistito infatti a crolli che hanno modificato l’area craterica del vulcano e i punti (bocche) di fuoriuscita del magma, in particolare del cratere di nordest. Si sono verificate valanghe di materiale incandescente e rotolamenti consistenti di blocchi di lava e detriti lungo la sciara del fuoco e anche il flusso del magma è stato molto più intenso, generando una colata di lava continua che ieri ha raggiunto il mare”.

In generale, ha fatto notare De Astis, “i parametri rilevati dalla rete dei sensori dell’Osservatorio Etneo sono risultati oscillanti e con anomalie, indicative che è in corso un fenomeno con energia molto più elevata del normale. Rispetto a ieri – ha detto – il flusso di lava che era alimentato fino al livello del mare, oggi non è più continuo ed è attestato intorno ai 400 metri sul livello del mare, ma le osservazioni effettuate stamattina dal personale Ingv sul posto, sembrano indicare che lungo la sciara del fuoco, l’attività dei crolli e dei flussi sia ancora in corso”.

Questi continui crolli potrebbero essere pericolosi perchè, qualora coinvolgessero volumi più cospicui potrebbero innescare onde anomale che si potrebbero propagare anche nell’arcipelago eoliano.

“Fino a ora – ha chiarito – non abbiamo riscontrato particolari problemi. Le onde che si sono generate a seguito dei crolli hanno avuto una ampiezza di pochi centimetri. Tuttavia, vista l’intensità dell’eruzione non possiamo abbassare la guardia”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni