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Strutturazione del diritto all’assunzione in ruolo da prima fascia sostegno: la lettera dei corsisti

"Questa novità del ministero è inoltre arrivata come un cambio di regole a partita iniziata"

Riceviamo e pubblichiamo la lunga nota di alcuni corsisti del VIII ciclo Tfa di tutta la Sicilia che evidenziano le novità portate dal Ministero quest’anno sul tema.

“Siamo i corsisti TFA VIII Ciclo frequentanti le Università di Messina, tra i quali lo scrivente Tamburello Francesco, insieme ad alcuni colleghi delle Università di Enna Unikore, Università di Reggio Calabria, Università del Molise, Università di Udine, Università di Palermo, Università della Calabria, Università Europea di Roma, corsisti del TFA V Ciclo ed una docente della I fascia GPS di Frosinone solidale verso la nostra causa.

Molti di noi conoscono già l’esperienza del precariato per cui la recente mancata proroga dell’art. 59, con conseguente negazione dell’assunzione da prima fascia sostegno, è stata ricevuta come una totale mancanza di tutela da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito che pretende da noi sempre iperformazione a spese considerevoli, svilendo, invece, tutti i sacrifici già sostenuti in termini di studio e di investimenti economici (ci riferiamo ai già svalutati 24 cfu il cui costo è stato oneroso e, in aggiunta, teniamo presente le prove concorsuali superate per accedere all’VIII ciclo del TFA il cui costo, comunque, a Messina, è di 3.850 euro).

È nostra premura sottolineare il disaccordo sulla linea ministeriale per cui l’assunzione è possibile solo tramite superamento di concorso, in quanto già siamo stati esaminati e valutati in più di una prova, ragion per cui riscontriamo l’obsolescenza di una valutazione ulteriore che diventa, al contrario, un vero e proprio ostacolo al diritto al lavoro, realtà in forte contrasto con quanto garantito dall’art. 3 della nostra Costituzione. Tra l’altro, proprio le direttive PNRR prevedono che l’Italia debba ridurre il precariato a fronte di più possibilità di stabilizzazione lavorativa e la prospettiva di un ulteriore concorso già penalizzante per la sua struttura (in quanto premia solo il nozionismo e non la conoscenza), ci sembra solo un pretesto per obbligare i docenti a partecipare ad ulteriori concorsi onerosi e ad altri corsi di formazione integranti i famosi 30, 60 CFU che si traducono, per ridondanza delle discipline, in una mera questione economica, utile a far quadrare solo i conti di un paese ultra indebitato e troppo pressante, per questo, sulla classe medio-bassa.

Ci associamo, perciò, alla richiesta della strutturazione del diritto all’assunzione in ruolo da prima fascia GPS sostegno, tenendo presente la nostra volontà di rispondere con entusiasmo e prontezza alle esigenze della nostra scuola, i cui numeri parlano di forti carenze di personale, soprattutto in settentrione, prospettiva che, per noi meridionali, comporta una doverosa scelta di emigrazione, dunque un ulteriore sacrificio emotivo ed economico non trascurabile nel suo valore”.


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