Scoprire le miniere, la loro importanza e i diversi processi di raffinazione e di vendita del sale. Un’esperienza unica per gli studenti del corso di studi di Petrologia dei Giacimenti Minerari – tenuto dai docenti Rosolino Cirrincione e Paolo Mazzoleni – che hanno approfondite le diverse fasi pratiche nel corso di un’attività formativa nella miniera di sale dell’azienda Italkali a Racalmuto.
Ad accompagnare gli studenti del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania il direttore dell’azienda Luigi Scibetta, il quale ha illustrato lo sviluppo topografico del sottosuolo e la suddivisione in diversi livelli produttivi della miniera.
Ma anche le modalità di scavo e le differenze tra il metodo degli esplosivi e l’attuale metodo di scavo meccanizzato tramite potenti macchinari costituiti da frese ad attacco puntuale.
Nel corso dell’esplorazione della miniera, dove i livelli più produttivi permettono di soddisfare la maggior parte della richiesta italiana di sale di prima scelta, gli studenti hanno visionato l’efficienza del macchinario in opera e successivamente, in un altro livello della miniera, la presenza del sale di prima qualità di cui hanno potuto prelevare diversi campioni ai fini di studio.
Ad affascinare gli studenti anche il rosone al livello 3, originato dall’intersezione della fresa con una piega a guaina orizzontale che permette di osservare lo sviluppo di cerchi concentrici dalla bellezza immensa e sconvolgente.
Ultima tappa, la raffineria, dove è stato possibile osservare l’attività di smistamento e trattamento del sale per essere infine confezionato e spedito in tutta Italia.
“L’esperienza è stata fondamentale per capire il funzionamento di una miniera e le infrastrutture legate ad essa, oltre che capire come una meraviglia geologica del genere possa essere sfruttata e ammirata allo stesso tempo per la sua immensa bellezza. È stato inoltre molto motivante vedere tanta passione per il lavoro, unita alla passione per la natura e la geologia” hanno spiegato i docenti Rosolino Cirrincione e Paolo Mazzoleni nel ringraziare l’avv. Monica Morgante e l’ing. Luigi Scibetta per aver consentito la visita all’azienda.
Una visita che ha entusiasmato gli studenti, i quali hanno evidenziato “la grande metropoli che si nasconde nel sottosuolo di Racalmuto, 60 chilometri distribuiti in dodici livelli, scavati nello scheletro del Mediterraneo Messiniano dalla fatica e dal sangue dei salinari”.
“Una metropoli sconosciuta a molti, accessibile a pochi, a persone molto fortunate, come noi geologi siciliani” aggiungono gli studenti.
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