“I Servizi Integrativi aggiuntivi e migliorativi per gli studenti disabili non autosufficienti delle scuole superiori della nostra regione, necessari per garantire la partecipazione alle attività didattiche agli stessi studenti, vengono gestiti in maniera non uniforme e spesso discrezionale. Da questo ne deriva il venir meno dello diritto alla studio per gli studenti interessati”: lo denunciano Francesco Lucchesi, segretario regionale Cgil e Franco Gangemi, responsabile del dipartimento politiche per la disabilità.
“In provincia di Agrigento alla ripartenza delle attività scolastiche, dopo le vacanze di Natale, a differenza del resto della regione, tale servizio – affermano i due sindcalisti – non è stato avviato dal Consorzio Liberi Comuni per mancanza di risorse per l’anno 2023, impedendo così a molti studenti disabili non autosufficienti di frequentare regolarmente le lezioni. A seguito dell’intervento della CGIL Sicilia e della Camera del Lavoro di Agrigento, in data 12/01/2023, il Dipartimento Regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato una nota con la quale si chiede alle istituzioni locali di non interrompere il servizio nelle more dell’approvazione del bilancio della Regione. Dopo l’emanazione della nota e le pressioni della CGIL di Agrigento, il Consorzio ha deciso di riavviare il servizio ma fino al 31 gennaio. Ci chiediamo quanto tempo possono resistere e altre istituzioni locali che gestiscono lo stesso servizio che finora, tra tante difficoltà, hanno giustamente dato continuità a un servizio così importante con residui del 2022 o con altre risorse”.
Lucchesi e Gangemi rilevano la “mancanza di una vera regia della Regione che emana leggi, decreti, circolari e, in mancanza di risorse, chiude un occhio o se ne lava le mani sulla loro efficacia. Tutto questo grava sugli studenti disabili e sulle loro famiglie”. Da qui la richiesta al governo regionale di “intervenire subito e trovare la soluzione in attesa dell’approvazione del bilancio, per evitare altre interruzioni del servizio. In mancanza di risposte – concludono – saremo costretti a mettere in campo azioni di lotta insieme a famiglie e associazioni”.
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