La seconda sezione del tribunale di Palermo si è riservata la decisione sulla nuova richiesta della difesa di procedere con il rito abbreviato condizionato, nel processo per lo stupro di gruppo del 7 luglio scorso, al Foro Italico di Palermo.
Il collegio presieduto da Roberto Murgia, davanti al quale si è incardinato il giudizio, scioglierà la riserva all’udienza del 10 giugno. Il dibattimento era stato assegnato al tribunale dopo che il Gup Cristina Lo Bue aveva respinto le condizioni poste dalle difese dei sei giovani imputati, tra le quali c’era quella di risentire la vittima, già ascoltata nel corso di un incidente probatorio, che ha valore anche nel processo.
Senza il rito abbreviato e gli sconti di pena di un terzo, gli imputati rischiano condanne molto severe. La ragazza, oggi ventenne, secondo i legali si sarebbe dovuta sentire su circostanze specifiche, tra cui alcuni messaggi da lei inviati durante i momenti in cui si consumava la violenza, e si sarebbe dovuto ascoltare anche il destinatario dei messaggi. Argomenti a cui l’avvocato Carla Garofalo, che assiste la persona offesa, costituita parte civile, aveva replicato sostenendo che – come affermato dalla stessa vittima nei giorni successivi agli abusi – aveva perso il controllo del telefonino, finito in mano agli aggressori. Anche i pm Monica Guizzardi e Mario Calabrese si sono opposti. Gli imputati sono Elio Arnao, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Angelo Flores, Samuele La Grassa e Christian Maronia. Già condannato a 8 anni e 8 mesi (più di quanto chiesto dal pm) l’unico minorenne all’epoca dei fatti, giudicato a parte e secondo il più blando rito minorile, oltre che con il rito abbreviato.
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