“Sono disponibile al confronto con il collega Cateno De Luca, sono l’unico titolato a parlare di teatro nell’interesse del teatro e non personale, faccia tesoro dei miei consigli ed eviti la presunzione. Lui è un politico, non un tuttologo. Il teatro è la mia vita, la mia professione. E da “maestro della comunicazione” gli spiego anche che storpiare il nome (mi chiamo Auteri e non Oteri) è un vecchio stratagemma da vecchia politica. I miei intervento riguardano specifiche questioni di carattere gestionale da parte della sovrintendente Ester Bonafede. Se pensa ci siano interessi politico affaristici personali, dai quali sono totalmente estraneo, li dica espressamente, sono disponibile a parlarne”. Il deputato Ars di Fratelli d’Italia ne è certo: la condotta adottata dalla Sovrintendente Ester Bonafede sulle modalità di programmazione e di realizzazione dei progetti artistici della fondazione Taormina Arte Sicilia è irregolare e non è stato consentito al Cda di esprimersi in relazione alle prerogative statutarie.
E ancora una volta replica alle parole del sindaco Cateno De Luca che ha risposto solo attraverso una diretta social affermando di essersi dimesso dalla fondazione. “Ma l’articolo 24 del codice civile – ricorda Auteri – stabilisce espressamente che le dichiarazioni di recesso deve essere comunicata per iscritto agli amministratori e ha effetti con lo scadere dell’anno in corso, quindi è ancora in sella. E allora, come per legge, approvi e depositi i bilanci e poi si dimetta. Altrimenti è solo politichese”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni